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Mastandrea: gli esordi non sono tutelati in Italia

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È«Qualche nuvola», opera prima di Saverio di Biagio, prodotta da Leotti & De Angelis, insieme con Daniele Vicari e Valerio Mastandrea, anche lui qui in veste di finanziatore. Il mondo delle borgate viene raccontato con i toni della commedia italiana, nella quale sovrasta il conflitto sociale e il contrasto tra la Roma borghese e quella operaia. Il film, già applaudito nella Sezione Controcampo di Venezia 2011, mette in primo piano l'avventura di Diego (Michele Alhaique), muratore di poche certezze, convinto soprattutto di sposare presto la sua Cinzia (Greta Scarano). Nessuno gli chiede mai cosa vuole dalla vita, né la sua fidanzata, né i suoi amici, Franco che si è fatto prete (Michele Riondino) e Ivano (Primo Reggiani). Tutta la sua vita si confonde quando incontra Viola (Prandi), ragazza di buona famiglia, libera, che vive in un mondo totalmente diverso dal suo e per Diego è subito innamoramento. Tutto il film, nel spicca un cammeo di Elio Germano nei panni di un venditore in un negozio di arredamento, è stato girato a Roma, tra il Quadraro, Trastevere e piazza Santa Cecilia. «Questo film è un pretesto per fare un discorso critico, non polemico, e analizzare la situazione corrente del cinema - ha esordito Mastandrea in un'inedita veste di produttore che ha denunciato la cattiva distribuzione delle opere prime e quella dei film italiani nella stagione estiva - Sulle uscite estive, come tentativo di allungare la stagione, ci crederò solo quando vedrò film che escono a luglio. Autori, produttori e distributori dovrebbero impegnarsi maggiormente per sostenere il cinema. Saverio di Biagio ha realizzato un'opera prima ed è la cosa più bella del mondo ma non è stato facile, vista la tutela di cui non godono le opere prime nel nostro Paese, sia in fase di realizzazione sia di fruizione, proprio quando avrebbero diritto ad essere visti. La verità è che di Biagio è sempre stato in grandissimo aiuto regista, una figura molto preziosa nel cinema che spero non muoia mai. Per, i tanti ritardi che accompagnano l'uscita di un film confermano i problemi e le contraddizioni di questo settore: l'opera prima dovrebbe, infatti, avere per legge il diritto di essere vista, ma nel nostro paese non è nemmeno tutelata. Invece, oggi le sale chiudono, la gente al cinema non va più, soprattutto d'estate.... Volevo dare una ventata di ottimismo. E comunque, usciremo domani (in 55 copie, distribuite da Fandango), proprio la sera delle semifinali, anche se diminuiscono le sale e si accorcia la stagione. Bene, ora che ho fatto questo quadro roseo non posso che augurare una brillante carriera a Saverio», ha concluso sarcastico l'attore.Din. Dis.

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