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Un tesoro archeologico scoperto in terra di Sicilia dove un gruppo di studiosi francesi sta procedendo ad una serie di studi su un sito considerato una specie di «nuova Pompei».

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Loafferma una nota della provincia di Ragusa. «Questo straordinario risultato - prosegue la nota - è stato comunicato dal professore Philippe Racinet professore di Storia e Archeologia medievale, presso l'Universitè de Picardie, nel corso della conferenza stampa svoltasi presso la Provincia alla presenza del Commissario Giovanni Scarso, Giovanni Di Stefano, direttore del parco Archeologico di Camarina e Giovanni Berretta, presidente del Comitato di Gemellaggio». «Da oltre dodici anni gli scavi archeologici della antica cittadina di Terravecchia - dice Scarso - nel territorio di Giarratana, sono al centro di un gemellaggio culturale tra Ragusa, il dipartimento dell'Oise e l'Universitè de Picardie. Anche quest'anno, la Provincia ha potuto ospitare gli archeologi francesi, studenti e docenti, ma grazie all'intervento dell'Unicredit di Ragusa che ha sponsorizzato l'evento». «Dopo anni di studi e ricerche non invasive - spiega il capo missione Philippe Racinet - siamo riusciti a creare una planimetria del sito e stabilire la grandezza e l'importanza della chiesa di San Giovanni. Terravecchia è stata abbandonata dai suoi abitanti dopo un tentativo di ricostruzione ma qualcosa ha fatto desistere i cittadini nel continuare a restaurare quanto distrutto dal terremoto ed edificare in altro luogo l'attuale Giarratana. Il prossimo passo - conclude Racinet - sarà il restauro della chiesa utilizzando fondi europei per permetterne la pubblica fruizione». L'antica Giarratana rappresenta in pratica una «macchina del tempo», in grado di riportare gli studiosi a mezzo millennio fa.

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