Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

È l'anticonformismo a portare il cambiamento

default_image

  • a
  • a
  • a

Politica,sociale o culturale la rivoluzione è comunque qualcosa di grande, di forte, che cambia di netto il volto di un Paese. Il libro «Noi siamo la rivoluzione» (Mondadori, euro 15) descrive sette storie molto differenti tra loro, ma con un comun denominatore. Personaggi lontani chilometri e chilometri, dalla Tailandia a Catanzaro, passando per il Buthan, l'Arabia Saudita, l'Etiopia, la Tunisia e l'India tribale, avendo una sola cosa in comune: la voglia di non adeguarsi al conformismo, che secondo Fubini è alla base delle leggi che regolano i mercati finanziari. «Ciascuno investe il proprio denaro sulla base non di ciò che pensa, ma di ciò che pensa che gli altri investitori pensino», da questo ragionamento un po' macchiavellico si delinea il senso e il pensiero che viene narrato in questo libro. Giornalista di economia italiana ed internazionale, Fubini ha girato il mondo e proprio durante uno dei suoi viaggi si accorge che l'Italia è vista da fuori come un Paese che ha il futuro nelle sue mani. Non c'è pensiero più lontano che sfiora la mente degli italiani in questo momento di crisi, eppure anche nella nostra Italia abbiamo un giovane che ha provato a dare l'esempio. È il candidato sindaco di Catanzaro, Salvatore Scalzo che ha cercato con coraggio e forza di dare uno scossone a quell'immobilità sociale che regna nella sua città. Gli altri personaggi non sono meno coraggiosi: c'è ad esempio Mohamed Bouazizi, l'ambulante tunisino che si è dato fuoco davanti alla moschea, dando inizio ad una sommossa che ha spazzato via 23 anni di dittatura o la commessa di biancheria intima in Arabia Saudita che cerca di portare avanti la sua rivoluzione sociale per un'Arabia più libera di costumi e mentalità. In diversa maniera ogni personaggio delle sette storie adegua il proprio comportamento anticonvenzionale alla realtà del suo Paese contrastandone il piattume intellettuale. Forse il libro doveva chiamarsi "Sette modi per fare la rivoluzione", ma in realtà si tratta di sette persone eccezionali che hanno il coraggio di distinguersi e di non nascondersi tra la massa pensando che il singolo, niente può di fronte al branco, alla massa. Maria Giulia Pozzi

Dai blog