Il romanzo storico, il mistero della Chiesa (da «Angeli e demoni» in giù) e del clero non passa mai di moda.
Nonmancano riferimenti alle altre grandi religioni, ai musulmani come agli ebrei (denominati in quel periodo in modo dispregiativo, come «marrani»). 1505. A Roma fervono i lavori per la basilica di San Pietro. I migliori architetti sono impegnati nell'impresa tra il restauro e la creazione di opere originali. Un modo alternativo per conoscere la dinastia dei Medici, o la vita di Michelangelo e Bramante che in quel periodo vissero. O le vicende dei precettori, i giardini e le scuole nate sul modello di quello aristotelico. Il colpo di scena è rappresentato dall'omicidio di Pico della Mirandola, sul quale indaga il cardinale Giacomo Catalano. Tutti, gli amici, i conoscenti e i «colleghi» di lavoro sono impegnati nelle ricerche che riguardano l'imboscata. Nel particolare. Oltre all'omicidio, che tinge di giallo le pagine de «La cupola del mondo», non c'è modo migliore per intrufolarsi tra le lenzuola dei grandi artisti del Rinascimento che leggere queste pagine. E se di Raffaello si dice che fosse un gran tirchio, il titolo di viveur va a Bramante, quello di uomo dalla «mentalità aperta» a Michelangelo. Il primo si era invaghito di una prostituta, Imperia, a tal punto da volerla liberare, portarla all'altare e farla vivere sotto il suo stesso tetto. Lei, ribelle ma innamoratissima, avrebbe preferito come cliente «fisso» un banchiere dai forzieri pieni di monete. Messo da parte un po' di denaro, avrebbe finalmente scelto di vivere con Bramante senza dipendere da lui da un punto di vista economico. La storia, romanzata ma verosimile come ogni buon libro di letteratura, punta ora l'obiettivo sulla vita di Michelangelo. Geniale, ultimata la Pietà e alle prese con il mausoleo a Giulio II, suo mecenate, si era invaghito della figlia di Lorenzo il Magnifico, Contessina. Un amore ricambiato ma osteggiato dal padre Lorenzo. Lei era già stata promessa sposa a un ricco e potente signore. Morto Lorenzo, la sorte di Contessina e Michelangelo è segnata. La prima vola sull'altare. I due non coroneranno mai il loro sogno. Da qui l'amore inaspettato di Michelangelo nei confronti del cardinale Giacomo, gentile nei modi e nell'aspetto.Simona Caporilli