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di Paolo Zappitelli Dolce e salato.

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Main cucina è un azzardo che spesso premia. Così dimenticate per un momento l'Asti spumante che per una vita abbiamo visto abbinato al brindisi di Capodanno e invece «fatelo strano», come suggerisce Oscar Farinetti, il guru di Eataly, il supermercato del lusso italiano enogastronomico che dal 21 giugno aprirà a Roma. Lì, nel vecchio Air Terminal della stazione Ostiense finalmente rinato, per due mesi potrete gustarlo in abbinamento a scaglie di Parmigiano Reggiano e alle alici di Cetara. Matrimonio insolito, ardito, ma sicuramente da provare. A testimonianza del fatto che attorno al mondo delle bollicine dolci italiane sta tornando un grande interesse. Dovuto anche alla diffusione di un nuovo modo di bere, specialmente in estate, con vini con basso livello alcolico e che non siano troppo impegnativi. Insomma accessibili a tutti senza però trascurare la qualità. E l'Asti spumante è uno dei prodotti migliori da questo punto di vista: è la Docg più protetta nel mondo, con un disciplinare molto rigido e con una gradazione di soli sette gradi. Insieme al Moscato viene prodotto in tre province del basso Piemonte, Cuneo, Asti ed Alessandria. In totale circa 10 mila ettari di vigneto dai quali, lo scorso anno, sono uscite 107 milioni le bottiglie. E le percentuali di vendita – spiega il direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco – sono in costante aumento. Specialmente all'estero. «Per fare un esempio – racconta – basta ricordare che in Germania su 100 milioni di bottiglie, 38 sono del vino dolce piemontese a bassa gradazione. E questo conferma l'Asti come il vino italiano Docg più esportato nel mondo. Un favore conquistato sia dalle bollicine sia dal Moscato a tappo raso, entrambi Docg, che vengono sempre più utilizzati come base di cocktail. In particolare bisogna segnalare proprio di quest'ultimo passato in pochissimi anni da 7 ai 25 milioni di bottiglie della 2011». E se negli Stati Uniti sono letteralmente impazziti per il Moscato, in Italia possiamo anche usarlo per preparare un risotto. Oppure abbinare l'Asti spumante, come fanno in Piemonte, sua terra d'origine, a un gorgonzola. Perché l'obiettivo del Consorzio che tutela la Docg è riuscire a trasformarlo in un prodotto che si beve tutto l'anno e non soltanto durante le festa di Natale. Quando, comunque c'è il consumo maggiore: il 70 per cento dell'Asti viene infatti venduto in quel periodo.

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