Madonna in ritardo comincia tra i fischi Poi si gode il trionfo
Madonnavuole invertire tutte le logiche della blasfemia. Vestire il ruolo di Messia in rosa del pop, dopo aver già messo in cassaforte quello più laico di regina. Quando la notte dello stadio Olimpico di Roma (dove c'erano anche Totti e Ilary) è spezzata dal suono delle campane, il clima cambia. Quarantaduemila persone si spazientiscono e fischiano per il ritardo di un'ora con cui è iniziato lo show. Poi si trovano in una cattedrale gotica. I frati in saio rosso fanno ondeggiare un enorme incensiere che benedice le prime file. Il concerto inizia sulle note di «Girl gone wild». Madonna entra in scena uscendo da un confessionale. Comincia il percorso dal buio alla luce. Quello suddiviso in quattro momenti che corrispondono ai quattro tempi dello spettacolo: peccato, profezia, rapporto maschio-femmina e redenzione. Lungo il tragitto ci si ferma anche in una stanza d'albergo di quart'ordine, dove la cantante spara con tanto di omicidio e schizzi di sangue. Sulle note di «Bang bang» l'Olimpico si trasforma in una scena da film noir anni Settanta. Uno di quelli in cui le luci al neon lampeggiano dal palazzo di fronte. D'altronde Madonna quell'America lì l'ha conosciuta davvero. Ed è da lì che vuole ripartire la sua redenzione. Ad agosto Lady Ciccone compirà 54 anni ma salta e balla come una trentenne. Forse è proprio quello il patto col diavolo che chiede a suo padre di perdonare in «Papa don't preach». Il tuffo nel passato prosegue con «Open your heart», in cui la redenzione comincia a dare i suoi frutti. Allora sale sul palco suo figlio Rocco Ritchie che balla insieme alla mamma al ritmo del Kalakan Trio. Il bambino diventa così uno dei 150 danzatori dell'onnipresente corpo di ballo che, all'occorrenza, viene anche lasciato appeso nel vuoto. Tutto sembra puntare al minimale, Madonna imbraccia la sua chitarra elettrica quando si accendono le luci del dance party. Sotto i riflettori arrivano le majorettes, croce e delizia di un sogno americano sempre più sbiadito. In prima linea c'è lei. Sullo sfondo dei maxischermi Nicki Minaj e M.I.A. che la doppiano in «Express Yourself» e «Give me all your luvin'». Ma il rito collettivo non può fermarsi e sugli schermi appaiono le scritte «bionica», «supersonica». Proprio come Madonna. Tra le immagini di una carriera, passano alla mente trent'anni di pop. Fino a «Turn up the radio», il nuovo singolo che ha scatenato un vero e proprio giallo attorno al suo videoclip. Roma o non Roma, sponsor o non sponsor, alla fine Madonna il videoclip non l'ha ancora girato per le strade della Città Eterna. Ma ha promesso che lo farà. «Roma è la città migliore per iniziare il tour italiano - ha detto la popstar - Mi dà la carica e amo passeggiare per le vie del centro. Sono molto legata a Roma e mi piace vivere la città. È possibile che ritorni a luglio per registrare un video magari ai Fori Imperiali». Guardandola scatenarsi sul palco c'è un solo problema: parla poco. Le uniche cose che dice tra una canzone e l'altra sono: «Ciao Italia» e «Mi senti Roma?». Dopo un po' fortunatamente aggiunge: «Non so mai cosa mi succederà quando vengo a Roma. Ma so che qui mi piace vivere in modo pericoloso». Ma lo show deve andare avanti. Lei prosegue come un caterpillar verso il quarto tempo. Il catino dell'Olimpico esplode a comando sulle note di «Vogue». Si arriva così alla parte più osé dello spettacolo. Quella che mette in fila una dopo l'altra «The erotic candy shop» (con bacio saffico), «Human nature» (con tanto di strip), «I'm addicted» e «I'm a sinner». Delirio e santità. Fede e sesso. Madonna è tutto e il contrario di tutto. Il concerto di ieri ha percorso tutte le strade: dalla perdizione alla luce finale della redenzione gospel di «Like a prayer». Dopo quasi due ore il live finisce sulle note di «Celebration». Tra le luci di Arlecchino. Non è un caso. Madonna celebra se stessa nell'eterno presente del pop.