di Dina D'Isa «Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio.
eavrò la mia vendetta... in questa vita o nell'altra». Mai frase cult fu più preveggente di questa declamata dal mitico Russel Crowe nel ruolo de «Il Gladiatore», grazie al quale il tenebroso attore vinse l'Oscar nel 2001. Ora il divo australiano potrebbe infatti tornare ad indossare le vesti de L'Ispanico. Ma per farlo Crowe dovrebbe "resuscitare" dato che, nel primo film, il Gladiatore veniva ucciso. Secondo il produttore Walter Parkes si potrebbe inventare qualche artificio per poter realizzare «Il Gladiatore 2», ovvero ambientare la vicenda in un periodo precedente a quello narrato nel primo film oppure far rivivere Massimo in una "vita dopo la morte", cioè nell'aldilà. In questo ultimo caso la storia sarebbe incentrata su Lucius, il nipote del crudele Commodo. Quindi sembra proprio che siano state già individuate tutte le soluzioni per realizzare il sequel del celebre film di Ridley Scott. Secondo il Guardian, Crowe e il regista avrebbero, in un primo tempo, coinvolto Cave nel progetto chiedendogli di inventarsi qualcosa di "incredibile" per il sequel: nella sceneggiatura firmata da Cave, Maximus infatti si reincarna dopo aver incontrato le divinità romane nell'aldilà. In seguito, a Maximus veniva dato il dono dell'immortalità dopo l'incontro con il figlio e la storia continuava fino ai giorni nostri assistendo alle avventure del Gladiatore durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra in Vietnam. «Gladiatore 2» si farà, ma occorre che ci si pensi su bene, mentre - pare - che il regista stia continuando a tenere desto l'interesse di Crowe per il seguito dell'epica avventura. «Ne parliamo ogni tanto - ha detto Crowe, alludendo a delle conversazioni con Scott - L'aver ucciso il personaggio nel primo film non ci deve fermare». Quindi, la leggenda cinematografica del generale diventato gladiatore, un gladiatore che poi sfida l'imperatore, deve restare intatta, intoccabile. Altre voci sussurrano che il sequel potrebbe essere ambientato venti anni dopo l'eroica morte di Massimo: il personaggio protagonista, questa volta, non sarà dunque quello interpretato da Crowe, perché la storia sarà incentrata su Lucilla (Connie Nielsen) e suo figlio Lucius, che nel precedente film era impersonato da Spencer Treat Clark. Hollywood intanto si lascia sopraffare dalla mania per le saghe degli imperatori. Visto anche il successo di «Spartacus: la vendetta» tanto che la Starz tv sta già confezionando la terza serie, «La guerra dei dannati». Il protagonista dei primi episodi, Andy Whitfield, è scomparso per un linfoma a 39 anni, nel 2011. La produzione, nella speranza che l'attore riuscisse a sconfiggere il male, aveva deciso di non girare subito la seconda stagione, decidendo per un prequel in sei puntate, «Gods of Arena», incentrate sulle vicende della casa del lanista Batiatus prima dell'arrivo del gladiatore che avrebbe guidato la rivolta degli schiavi. Interpretato ora dall'attore Liam McIntyre, il gladiatore più famoso di Roma Antica è sceso nuovamente nell'arena per la spettacolare serie, hard ed estrema, prodotta da Sam Raimi e ideata da Steven Deknight. Spettacolarizzazione, scene di sesso e violenza con doppia messa in onda, in versione "light" e "uncut" dove lo spettatore è travolto dallo spirito dell'arena, tra sangue, polvere e bassi istinti, lussuria e depravazione, brutalità e intrighi. Le truppe dell'esercito raggiungono Spartacus e i suoi uomini a Capua nel tentativo di fermare una rivolta troppo pericolosa per la stabilità dell'impero. A guidarle Gaio Claudio Glabro, l'uomo che ha ridotto in schiavitù la moglie di Spartacus: il gladiatore dovrà decidere se soddisfare la sua sete di vendetta nei confronti de nemico o se combattere per mantenere unite le proprie truppe.