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L'Universo resisterà al Big Crunch finale?

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Lavita è derivazione dalla combinatoria di elementi come il carbonio, l'idrogeno, l'azoto, l'ossigeno, il fosforo, lo zolfo, e si aggiunga il metano e l'ammoniaca, e vi si scarichi un fulmine... e non si ottiene la vita... Meglio trarre la vita da un meteorite. È un'ipotesi. E restiamo nell'oscurità tenendo conto che vi sono forme di vita minimissime, i nanobi, che sarebbe inaudito contenessero il DNA, costitutivo del "vivente"... Ma, del resto, che è la "vita"? Sarebbe "vita" la elaborazione delle "informazioni". La pietra non è informata né, dunque, elabora, i viventi ricevono informazioni ed elaborano. Resta insoluto il "passaggio" dalle povere di stelle, da cui la scienza fa sorgere gli esistenti, alla vita... Attingo dal recentissimo: «Le grandi domande. Universo» (Dedalo, euro 15.00) di Stuart Clark. E siamo all'inizio. Clark non si nasconde alcuna domanda: se vi sono altri uomini in mondi che non sappiamo, in specie su Marte, e non trae certezze; che sono la materia oscura, l'energia oscura, i buchi neri... Clark ci fa stare al suo fianco... nel buio, è un procedere per incertezze, sappiamo che esiste la materia oscura, sappiamo che esiste l'energia oscura, sappiamo che esistono i buchi neri, ne comprendiamo delle manifestazioni, delle funzioni, le dirò, ma non riusciamo a cogliere con quale materia, quale energia abbiamo a misurarci, persino i buchi neri, meglio intesi, non sono del tutto esplicati... Ed ecco l'ultima delusione, sconosciamo se l'Universo perirà per eccessiva estensione, al punto che si creerebbero spazi enormissimi e le «cose» si sperderebbero, o invece l'Universo si rimboccherrà e avvolgendosi schiaccerà galassie, stelle, il Big Crunch, tutto dipende dall'energia oscura, dalla sua quantità. E ancora: se degli Universi si scontrano qualcuno può pensare che l'uomo reggerebbe? E si porrà la domanda che Clark non si pone e purtroppo non si pongono gli scienziati: ma come è stato possibile non la formazione degli esistenti ma l'esistenza dell'esistente? La scienza, meravigliosa, tuttavia delude, non formula la domanda sul come mai dell'esistenza, giacchè lo scoppio fu scoppio di qualcosa, fu "qualcosa" che scoppiò. E come mai questo "qualcosa"? Niente da fare, religione, filosofia ed arte non sono scartati dalla scienza. All'opposto.

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