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Il ritorno di Patti Smith tra i fantasmi del rock e della Costa Concordia

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Sostiene,parafrasando Breton, che le frasi bussino ai vetri della finestra,e che un poeta non possa fare altro che scriverle. Così i fantasmi trovano pace su un foglio, in quel segno d'inchiostro che lei, da immensa "rockeuse" quale è, trasforma poi in una musica che di suo è già un viaggio, un'avventura dello spirito, un'odissea dell'anima fisicamente dolorosa, fin quasi all'estasi mistica. Questo è il suo primo album di inediti dal 2004, la voce di una chiarezza smagliante, trascendente ed evocativa come 35 anni fa. Ed è, appunto, un diario di viaggio: di quegli itinerari che si compiono per terra e per mare, e fanno sì che il mondo ci entri negli occhi mentre attraversiamo noi stessi, circondati dai fantasmi del passato e anche quelli di là da venire. Due canzoni di "Banga" sono state infatte scritte a bordo della Costa Concordia nella primavera del 2009, quando la Smith e il suo collaboratore di una vita, il chitarrista Lenny Kaye circumnavigarono il Mediterraneo a bordo di quella nave non ancora maledetta dalla sorte, invitati dal regista Jean Luc Godard, che stava girando materiale per il suo film "Socialisme". Una delle canzoni era "Seneca", ninna nanna per la nipotina di Patti; l'altra era "Banga", ispirata da "Cuore di cane" di Bulgakov, scrittore da lei scoperto in maturità, e la cui urna cineraria, e quella di Gogol erano state visitate a Mosca, così come lo studio dove concepiva i suoi film Andrej Tarkovsky, cui pure è dedicato un brano, un omaggio alla visionarietà fantascientifica di "Solaris". Fantasmi: come Amy Winehouse (qui l'elegiaca ballata "This is the girl" è stata composta in morte della popstar inglese) o Maria Schneider (che era stata amica in gioventù di Patti) anche lei commemorata trepidamente in questo cd. E poi il compianto per le vittime del terremoto in Giappone con l'invocazione alla montagna di "Fuji-san", e il raccont o di "Amerigo", con Vespucci che si avventura verso la nuova terra pensando di convertire i nativi e si ritrova sovrastato dalla purezza di quell'esperienza esotica. Come sempre, Patti garantisce premonizioni: nel libretto per la versione deluxe dell'album regala un aneddoto su una cartolina ricevuta più di venti anni fa, con un dipinto che lei non aveva saputo identificare: finchè, durante una recente tournée italiana, si era ritrovata a vagare insonne ad Arezzo, ed entrata in una chiesa si era trovata di fronte proprio a quell'affresco, un capolavoro di Piero Della Francesca: ed ecco "Constantine's dream", suonato con il contributo della band toscana Casa del Vento. Ma molti sono gli ospiti del disco: dall'ex leader dei Television Tom Verlaine fino a un chitarrista a tempo perso come Johnny Depp, in onore del quale è stata creata "Nine" (un regalo di compleanno durante una visita di madame Smith sul set di "I diari del rum"). C'è anche una cover (con tanto di coro di bambini) di "After the gold rush", il vecchio inno proto-ecologista di Neil Young. "Banga" (che Patti presenterà in tour in Italia a luglio, con sosta a Roma il 20), è un disco necessario, permeato di saggezza e di trepidazione, una ri-scoperta del rock come timone per affrontare rotte forse già conosciute, ma spesso insidiose. E quasi mai così esaltanti.

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