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«Zar» Vladimir sulla Neva per parlare con l'Ue

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Acapo di quella europea, il presidente della Commissione europea Barroso e quello permanente del Consiglio europeo van Rompuy. Il summit sarà ospitato a Strelna, cittadina baltica nei dintorni dell'antica capitale imperiale: a fare da scenografia il palazzo di Costantino, una reggia settecentesca progettata dall'italiano Nicola Michetti, poi fatta restaurare e trasformare nel 2001 da «zar» Putin in una fastosa residenza presidenziale che ha già ospitato il G8 del 2006. Il vertice cade nel pieno della crisi dell'eurozona e del conflitto siriano, all'indomani delle visite lampo di Putin in Germania e in Francia, che hanno rimarcato ancora una volta le divisioni europee, soprattutto lungo l'asse Parigi-Berlino: se il cancelliere Angela Merkel ha condiviso con Putin la necessità di una soluzione politico-diplomatica in Siria, il neopresidente Francois Hollande si è ritrovato su sponde opposte, insistendo sulla necessità dell'uscita di scena di Assad, dopo aver lanciato nei giorni scorsi l'ipotesi di un intervento militare con l'avallo dell'Onu. Nessuno dei due leader europei è comunque riuscito a convincere Putin su eventuali nuove sanzioni Onu. Difficile che ci riesca la troika europea. Più convergenti le posizioni sulla necessità di salvare l'euro: la divisa rappresenta il 40% circa delle riserve valutarie russe, l'aggravarsi della recessione nel Vecchio Continente può frenare i consumi energetici e di materie prime, da cui dipende oltre la metà dell'export russo.

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