di Simona Caporilli «Ogni estate potrei affittare un cottage/all'Isola di Wight, se non è troppo cara/ faremo economie e risparmieremo/Con i nipotini sulle tue ginocchia/Vera, Chuck e Dave».
Pepper»(uno dei più appassionanti, accanto al «White album»). Bene, il 18 giugno, una delle pietre miliari della musica arriverà alla veneranda età dei Settanta (senza dimostrarli!), un evento a pochi giorni di distanza dal Giubileo della Regina Elisabetta. Ora. Paul McCartney - che nel 2003 ci ha onorato della sua presenza con due concerti (per i mortali il primo, l'altro era a inviti) al Colosseo (i Fori, Colle Oppio, piazza Venezia sotto assedio per il pienone), all'attivo ha due figli. Una è una stimata stilista (Stella McCartney) l'altro, maschio, fa il cantante e ha pensato bene di metter su un gruppo con il figlio di Ringo Starr. Dopo la morte dell'amatissima moglie moglie Linda, a entrare nella leggenda sono stati non tanto i matrimoni di Sir McCartney (ha fatto storia quello recente, con Nancy Shevell, l'abito di lei era a firma di Stella), quanto il suo divorzio dalla modella Heather Mills. Come buonuscita, la signora ha avuto un assegno di 24 milioni di sterline. Niente stupore, visto che la ricchezza di Paul McCatney è leggendaria. Non solo. Il baronetto ha dovuto fare i conti anche con qualche «crisi di identità». È sopravvissuto sì allo sfortunatissimo John Lennon dal rapporto incrinato per Yoko Ono, pomo della discordia anche in tempi recenti (quando l'immagine di Lennon, analizzata dalla vedova, è stata utilizzata per la pubblicità di un'auto), fino alla morte. Il fatto è che c'è stato un determinato periodo in cui tutti pensavano che il McCartney che andava su e giù per tutta Europa, uno dei componenti dei Fab Four, il mito di generazioni intere, fosse niente poco di meno che un sosia. Proprio così, secondo questa suggestiva versione, Sir Paul non sarebbe più lui già dal disco «Abbey road». Si pensò che quello rappresentato sulla copertina (l'unico a piedi nudi), non fosse lui. Tutto il resto è storia. E anche un po' follia. Visto che il sostituto, oltre ad avere tratti in tutto e per tutto uguali alla star, avrebbe dovuto suonare come un Dio e continuare con la finzione per decenni. E anche. Vista l'occasione tanto importante, per i settanta anni di Paul McCartney, la Emi ha restaurato la pellicola «Yellow submarine», il geniale cartoon diretto nel 1968 da George Dunning. È pura psichedelia, se consideriamo che l'anno precedente, vivo e soprattutto presente Syd Barrett, usciva nei negozi «The piper at the gates of dawn». Era uno dei manifesti della psichedelia. In «Yellow submarine» per colonna sonora, oltre alle spassose «All you need is love», «Yellow submarine» e «When I'm sixty four» e una citazione a «Help!» con il vecchietto in cerca d'aiuto, ci sono anche le impegnative «Eleonor rigby». «Ah, look at all the lonely people», («Ah, guarda tutte le persone sole»), scrive McCartney a quattro mani con Martin nel testo mentre, in video svolazza una foglia-modello piuma di Forrest Gump. E due persone a tavola mangiano in modo meccanico guardando nel vuoto. Nonché «It's all too much» e la psichedelica «Lucy in the sky with diamonds» (per i maliziosi: il titolo abbreviato diventa Lsd, la droga) nonché la meravigliosa «Nowhere man». La domanda è: chi salverà il Paradiso di Pepperlandia, dalle terribili cannonate del male che getta nel panico le persone facendole diventare statue di pietra? I colori accesi, oltre a una colonna sonora doc, fanno il resto. Passiamo alle informazioni pratiche. Il video sarà proiettato domani allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano alle 20.30 e 22.30, dopo lo spostamento in occasione del lutto nazionale. Il processo di restauro ha richiesto un lavoro di circa due anni, impiegato 14 differenti copioni, 40 animatori e 140 artisti. Tra i contenuti bonus che accompagnano «Yellow Submarine», che uscirà anche in dvd e Blu-ray, inclusi il «making of» intitolato «Mod odyssey», i trailer cinematografici originali, il commento audio del produttore John Coates e dell'art director Heinz Edelmann, interviste alle persone coinvolte nella realizzazione del film, lo storyboard, 29 disegni originali e 30 foto dietro le quinte.