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di Simona Caporilli Zerbini accatastati, una piscina in disuso da decenni con tanto di acqua sporca e giocattoli per bambini, scatole accumulate, vestiti sparsi in ogni angolo del villino.

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Ferrovecchio, cornici senza l'ombra di un quadro dentro, scatole inutilizzate e ingiallite dal tempo. Peggio, residui di cibo sparsi in tutta casa a condire il tutto. Traci piange. Aspetta un bambino, ed è fidanzata da tempo. Con l'arrivo della cicogna, confida in un alloggio più grande e confortevole. Il problema è che nell'abitazione che l'ha vista crescere è letteralmente impossibile entrare: il cumolo di macerie caduto nel dimenticatoio arriva fino al soffitto. È lo scenario agghiacciante che si è trovata davanti l'équipe di «Sepolti in casa» (il format è straniero, il titolo originale è «Buried alive», letteralmente «Sepolti vivi»). È il nuovo programma che andrà in onda a partire da domani alle 23.05 su Real Time, (sul digitale terrestre free al canale 31 ma visibile anche su Sky e al 124 e 125 e su Tivù Sat) e che racconta - nel primo episodio - la vita (disastrata) di Traci e la sua famiglia. E non ci si stupisce quindi se, accanto ad architetti e progettisti, le telecamere di «Sepolti in casa» arrivino anche gli psicologhi (invitano alla calma e all'organizzazione). In effetti, quella dell'accumulo - per queste persone - con il passare degli anni è diventata un'ossessione. Peggio ancora. Il problema sta proprio nel fatto che Traci, là dentro, ci è nata e cresciuta fin da quando era bambina: e la tristezza arriva quando, nell'acqua marrone della piscina, nuota un giocattolo d'antan. La sfida è quella di svuotare la casa, togliere gli ingombri, pulire il pavimento (si fa per dire, forse sarebbe più corretto dire disinfestare). Camion, enormi secchi della spazzatura e tanto olio di gomito fanno il resto. E come Traci anche le storie di Renee, Kathleen, Michelle e molti altri «casi». Non è la prima volta che lo spettatore storce il naso di fronte al televisore, e non per il programma né per i protagonisti ma per la situazione di vedere una casa piena di immondizia. Sempre restando in tema di trasmissioni anglo-americane, torna in mente «Case da incubo», partito l'anno scorso su Sky su Lei, al canale 127. Là gli ideatori e le possenti conduttrici (due donne infaticabili e armate di guanti e mascherina), pur di far cambiare idea ai malcapitati, facevano le analisi delle parti più sporche della casa per far comprendere (e magari anche cambiare), la mentalità degli inquilini. Era un format inglese: ora è uscita anche una nuova versione, dal titolo «Case da incubo. Missione disordine», con la bionda Kim Woodburn stavolta accompagnata da un nuovo conduttore: Mike Chalut. Siamo lontani dai toni pastello di Barbara a «Paint your life» - sempre su Real Time - la designer di interni: in questo caso si tratta infatti di raffinare il gusto, di mettere la ciliegina sulla torta in una abitazione pulita e ordinata. Non certo di imparare l'«Abc» dell'igiene personale grazie a psichiatri e sociologhi.

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