La regina che vale un Giubileo
AiFab Four quella medaglia dell'Ordine dell'Impero Britannico la consegnò proprio lei. Era il 1965 e il mondo assai diverso da come lo vediamo oggi. Quella regina si chiamava Elisabetta II e da domani festeggerà i sessant'anni del suo regno, il Giubileo di Diamante. Quando salì al trono del Regno Unito era il 6 febbraio 1952 e lei aveva solo 26 anni. Quella data, però, non volle mai festeggiarla perché coincide con la morte di suo papà Re Giorgio VI. Al contrario ha sempre festeggiato il giorno della sua incoronazione avvenuta il 2 giugno 1953, la prima incoronazione della storia mai trasmessa in televisione. Oggi Elisabetta II ha 86 anni ed è la più anziana sovrana di tutta la storia britannica. Ha già battuto anche il record della sua bisnonna, la regina Vittoria che festeggiò il Giubileo di Diamante nel 1897. Da domani e fino a martedì tutta la Gran Bretagna si unirà nelle celebrazioni della sua regina. Che, a sentire i sondaggi del giorno, sta attraversando un periodo di grande popolarità presso tutto il popolo britannico, tanto da definire il 2012 un annus mirabilis. Ben 8 britannici su 10 appoggiano la monarchia, il dato più alto mai registrato da quando la Ispos Mori ha cominciato a effettuare i suoi sondaggi negli anni Ottanta. Ma la vera e propria star di questo revival della famiglia reale è lei, Elisabetta: «A 86 anni la sua stella brilla», ha dichiarato Dick Arbiter, un ex portavoce di Buckingham Palace. Il Giubileo di Diamante verrà celebrato a Londra e nel resto del Paese. Oltre al calendario delle manifestazioni ufficiali vi saranno anche oltre 10 mila feste di piazza nelle principali città britanniche per celebrare l'evento, il doppio di quelle che erano state organizzate per le recenti nozze di William e Kate. E proprio il Duca di Cambridge ha ricordato sua mamma Diana, assente il giorno del suo matrimonio. «Penso - ha detto William - che sarebbe stata molto felice quel giorno e orgogliosa di noi due. Mi rattrista che non abbia mai avuto l'occasione di incontrare Kate». Per ognuno dei quattro giorni di festeggiamento della regina sono previste importanti manifestazioni. Si comincia domani con l'Epsom Derby, la corsa di cavalli più prestigiosa del Regno Unito, a cui assisterà ovviamente la Regina insieme alla famiglia reale, dando così ufficialmente il via alle celebrazioni. Ma l'evento più atteso sarà la domenica quando si prevede che un milione di persone nella capitale assisteranno al «Thames Diamond Jubilee Pageant», cioè una regata sul Tamigi, con una flottiglia di mille imbarcazioni in parata sul fiume che seguiranno la Regina sulla Royal Barge. A concludere il lungo weekend di festeggiamenti il concerto che si terrà lunedì a Buckingham Palace in onore e alla presenza della Regina. Tra gli artisti che si esibiranno per festeggiare Elisabetta i «baronetti» Paul McCartney e Elton John. Il concerto sarà trasmesso sulle reti televisive e radiofoniche nazionali e andrà in onda sui megaschermi posizionati per l'occasione a Hyde Park, St. James's Park e The Mall. La messa alla St. Paul's Cathedral e la sfilata della famiglia reale da Westminster Hall a Buckingham Palace, con il consueto saluto finale dal balcone del palazzo, chiuderanno i festeggiamenti. Ma il weekend non prevede solo festeggiamenti ufficiali. Ci saranno anche moltissime iniziative che coinvolgeranno direttamente i sudditi britannici, come gli oltre 10 mila street party organizzati per l'occasione. O il celebre «Big Lunch», un pranzo all'aperto nei quartieri britannici per stringere i legami all'interno del proprio vicinato, che per l'occasione verrà rinominato «Big Jubilee Lunch». In occasione del Giubileo di Diamante, i musei della Gran Bretagna ospiteranno esposizioni e mostre sulla famiglia reale. A cominciare dalla mostra «Diamonds: A Jubilee Celebration», ospitata da Buckingham Palace, dove saranno esposti alcuni tra i più preziosi gioielli della regina Elisabetta, fino alla galleria National Portrait che accoglierà i suoi più celebri ritratti nell'esposizione intitolata «The Queen: Art and Image». Oltre alla longevità, c'è un'altra analogia tra Elisabetta II e la sua bisnonna Vittoria. In un primo momento, infatti, neanche Elisabetta era destinata a diventare regina. L'abdicazione dello zio, Edoardo VIII, che rinunciò al trono per sposare la sua storica amante Wallis Simpson, favorì l'ascesa di re Giorgio VI, padre della primogenita Elisabetta. Vittoria ed Elisabetta sono poi accomunate dall'essere entrambe riuscite a costruire nel tempo un solido consenso del loro popolo. L'80 per cento dei britannici apprezza la figura di Elisabetta II, un tempo contestata per i suoi modi distaccati, come esempio di capo di Stato al passo coi tempi. God save the Queen.