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«Non si può pensare di chiudere una fondazione nata nel 1927, gloriosa e conosciuta come la Quadriennale, per pochi soldi.

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Adaffermarlo è Gino Agnese, presidente onorario della Quadriennale, che ha presieduto per nove anni di seguito, parlando dello slittamento di questa edizione a causa della mancanza dei due milioni di euro necessari per la realizzazione della mostra. «A causa dei tagli sconsiderati fatti dall'ex ministro Bondi la Quadriennale si trova risorse che appena bastano a coprire le spese della luce e degli impiegati - aggiunge Agnese - Già Buttiglione aveva diminuito le risorse ma a mortificare la fondazione sono stati soprattutto i tagli dell'amministrazione Bondi. Non si è capito che il finanziamento del Mibac non è una facoltà. La Quadriennale è un'appendice del ministero per i Beni culturali, è nata come un ente pubblico poi diventata fondazione, il finanziamento è un obbligo di legge». Dal 2013 tra i sostenitori, che attualmente sono il Mibac e il Comune di Roma, si aggiungerà anche la Regione Lazio. Intanto i soldi non bastano e l'edizione di quest'anno salterà. «È un'umiliazione dell'attività culturale italiana - afferma Agnese che sottolinea - un'istituzione come la Quadriennale non può chiudere i battenti nel silenzio. Il Mibac ha compiuto questi tagli senza badare a cosa avrebbe compromesso. L'arte contemporanea così rischia di non avere più la sua vetrina elettiva». Salta, infatti, la XVI edizione della storica Quadriennale di Roma. Prevista da ottobre 2012 a gennaio 2013 al Palazzo delle Esposizioni è stata annullata. Ad annunciarlo con molto rammarico è stato il presidente della Fondazione Jas Gawronski (nominato nel febbraio dello scorso anno dall'allora ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi). Sorella minore della Biennale di Venezia, la Quadriennale è da 80 anni impegnata nella promozione dei movimenti e degli artisti italiani. Quindici le edizioni dal 1931 ad oggi, in pochissime occasioni nel passato recente ha avuto dei «rallentamenti» (a cavallo tra gli anni 60 e 70, e tra anni 80 e 90). Celebre per il suo forziere di interviste ai più grandi personaggi del mondo, da Fidel Castro a Margaret Thatcher.

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