Maria e Piersilvio tra «Amici» e Sky
DomaniSummit su programmi e collaborazioni Maria: «Una gara in cinque sere, come Sanremo»
Anotte fonda, dopo la finale che ha incoronato Alessandra nella sfida tutta salentina con Emma (ma le due amicone hanno deciso di condividere il concerto-premio qui all'Arena), Maria confessa di aver consumato tutta la benzina, tanto da essersi convinta per una chiusura anzitempo anche di "Uomini e Donne". Ma domani, a Cologno, il suo brainstorming con Piersilvio Berlusconi sarà qualcosa di meno di un redde rationem e qualcosa di più di una visione univoca e condivisa sul matrimonio De Filippi-Mediaset. La conduttrice chiede infatti di poter realizzare il suo sogno di trasformare "Amici", che non è più un puro talent show di artisti esordienti, in una supergara-varietà che comprenda anche big italiani diversi dai suoi "figliocci" (lei cita Antonacci), ai quali non verrà chiesto di proporre brani inediti come accade a Sanremo. Ma proprio ispirandosi al Festival e come aveva infruttuosamente chiesto quest'anno a Berlusconi jr., amerebbe una competizione spalmata su cinque serate consecutive, e non su mesi di prime-time da weekend. Troppo dilatato il meccanismo attuale per farlo funzionare a dovere, «ma Piersilvio ha voluto il venerdì e il sabato, e in quelle sere i ragazzi escono, così abbiamo allargato il target a spettatori più adulti, con i giurati esterni che in realtà erano superospiti, spazi comici», e frammenti di format familiari come "C'è posta per te". Un "Maria anthology" che ha retto benissimo sul piano degli ascolti (la finale ha sfiorato i 5 milioni di telespettatori e il 23 di share, contro una Champions da 26), ma che ora andrà ripensato. Certo, indietro alla sola gara dei debuttanti non si torna, «e poi eravamo stufi delle liti tra professori e allievi», ma il Biscione premerà per il supershow del sabato, lei invece riproporrà una joint-venture con Sky: finestre aperte sul reality dell'accademia durante il giorno, ma per il serale si resta ovviamente su Canale 5. «Non ho mai negato che un incontro con Sky ci sia stato», sottolinea la De Filippi, «ma non abbiamo parlato di contratto». Impensabile un trasloco totale di un volto di punta come lei sul satellitare, ma un lavoro combinato e complementare sulle due reti permetterebbe a Mediaset di risparmiare sui costi di produzione delle puntate day-time della fucina di nuovi talenti. E poi è un primo assaggio di "Endemolizzazione" della "Fascino", la società di Maria, orientata a fabbricare programmi e format fuori dal vincolo di esclusiva, dunque anche per La 7 e Sky, e non parrebbe lunare anche un approccio esterno ai palinsesti Rai. Lei nicchia: «Alla Fascino siamo i soliti quattro gatti, non abbiamo la forza di Endemol», ma l'obiettivo è quello, e che possa funzionare lo dimostra l'esportazione di "Amici" in Usa, Gran Bretagna ed Egitto. Dunque, alla vigilia del confronto con Piersilvio, Maria fissa i paletti: «A Berlusconi jr non chiedo nulla, in realtà. Se mi fanno realizzare in modo autonomo i programmi in cui credo, allora bene. Se mi proponessero di condurre "Il Pranzo è servito" non saremmo sulla stessa lunghezza d'onda». La linea di demarcazione è allora il connubio Canale 5-Sky verso un nuovo "Sanremino" ancora all'Arena, «perché quest'anno è stata una festa della storia di Amici, ma vorrei diventasse un appuntamento tradizionale». Comunque vada, difficile rivedere Belen nel cast. Sabato l'argentina, delusa dai fischi della sera prima ha rinunciato a esibirsi (ma l'imitazione di Virginia Raffaele era strepitosa). Ma perché i fans hanno contestato solo lei e non anche il suo Stefano? «L'Italia è maschilista», sbotta la De Filippi. E sul fattaccio gossiparo elogia Emma, «che non ha mai parlato contro Belen, neppure "Bella senz'anima" era dedicata alla soubrette». Ed eccola, la bionda trionfatrice di Sanremo: «Quest'anno ho sconfitto i miei mostri. Io sto benissimo, altre persone invece hanno subìto turbamenti, ma io non confondo la mia arte con il nulla». E si prepara a una trionfale tournée estiva: quelle di Carta e di Annalisa, (quest'ultima premiata dalla critica per la sua crescita artistica esponenziale), partiranno infatti in autunno. E Alessandra Amoroso, la Shirley Bassey de noantri, virtuosa e lacrimosa, che ancora teme «che al concerto non venga nessuno»? «Intanto devo smettere di fumare, l'avevo promesso a Maria in caso di vittoria». Ora esce il suo nuovo cd, uno di quelli che tampona le esangui casse della discografia italiana. Poi andrà due mesi e mezzo a studiare gospel a New York, «ma siccome non so stare senza lavorare, andrò a preparare succhi di frutta in un bar». Sembra "Scherzi a parte", ma è tutto vero. Quando tornerà, Alessandra sarà pronta per una nuova eventuale chiamata della De Filippi. Perché, motteggia, «dove c'è Maria c'è casa».