De Niro alla proiezione del restauro di «C'era una volta in America»
Ilprimo arriva per il restauro e l'aggiunta di 26 minuti inediti in più di «C'era una volta in America di Sergio Leone (la durata del film diventa quindi di 4 ore e 19 minuti, con sei blocchi di scene ritrovate e reinserite esattamente dove furono tagliate). «E ora Once upon a Time»: così un commosso, ma non troppo, Robert De Niro con capelli lunghi e abito scuro ha dato il via, dopo una breve presentazione, alla proiezione del capolavoro di Leone restaurato. Al suo fianco l'attore James Wood, Elizabeth McGovern e Jennifer Conelly insieme a Thierry Fremaux, direttore artistico del Festival di Cannes nella sezione Cannes Classic. Poche parole da parte di De Niro, prima della proiezione nella Sala del Sessantesimo. L'attore ha ricordato il primo incontro con Sergio Leone e l'importanza di questo film nella sua vita: «Si realizza un sogno - ha detto - che da tempo volevo». In sala il premio Oscar Ennio Morricone (per lui è standing ovation) e le figlie di Leone, Francesca e Raffaella. Tra gli altri numerosi ospiti Wes Anderson e Salma Hayek. Per l'Italia anche Lapo Elkann in un vistoso abito bianco. Da De Niro ringraziamenti alla Cineteca di Bologna, alla World Cinema Foundation di Martin Scorsese, alla famiglia di Leone («senza la quale - ha detto l'attore - questo restauro non sarebbe stato possibile») e alla fondazione Gucci. Sean Penn è venuto invece a promuovere la causa della ricostruzione di Haiti che dal giorno del terremoto del 2010 lo vede impegnatissimo nella raccolta fondi. Con lui anche il regista Paul Haggis e la modella Petra Nemrova, anche loro alla guida di associazioni pro-Haiti nella serata di raccolta fondi, presente Giorgio Armani che è tra gli sponsor dell'iniziativa. «Anche i media hanno abbandonato Haiti. È un fucking world. Quando ci fu il sisma molte celebrities accorsero e i media arrivarono in massa, poi il silenzio, cameramen e giornalisti sono andati via - si sfoga Penn a Cannes durante la conferenza stampa per l'evento benefico, ospitato ieri sera proprio negli spazi del festival, per raccogliere fondi per la ricostruzione del Paese devastato dal terremoto del gennaio - Non so chi ci sarà, né quanti soldi riusciremo ad ottenere. So solo che dobbiamo aiutarli perché il Paese è in una situazione gravissima, c'è un nuovo presidente democratico, l'ex cantante Michelle Martelly, onesto e sincero, è riuscito a scalzare l'oligarchia che governava il Paese, ma ora grazie anche all'aiuto del nostro presidente, dobbiamo aiutare lui». La charity Haiti: Carnival in Cannes, sponsor Giorgio Armani destinerà i fondi alla J/P HRO (Haitian Relief Organization). Din. Dis.