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L'idea è originale.

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MonsignorAngelo Paolini (Domenico Fortunato) decide di mettere d'accordo tutti formando, non senza difficoltà, una squadra di atleti del Vaticano. Fortunato, come si è calato nei panni di questo originale e simpatico religioso? «Il mio personaggio, Monsignor Paolini, è un innovatore, crede nell'uso delle tecnologie, proprio come Papa Wojtyla che, alle giornate mondiali della Gioventù, a Madrid, disse che la Chiesa può diffondere l'avvento del Vangelo anche con il web e le nuove tecnologie, purché siano a fin di bene. Così, il mio protagonista si mette in testa di partecipare alle Olimpiadi, visto che lo sport è sano ed è praticato anche negli oratori». Quanto le somiglia il suo personaggio? «Anch'io, come lui, sono testardo e caparbio, quando mi appassiono ad una cosa la devo condurre in porto. Sono cattolico credente, prego sempre, mattina e sera». A chi si è ispirato per interpretare Monsignor Paolini? «Sono stato a contatto con vari religiosi, ho letto il libro "Benvenuti al ballo della vita" di Don Giulio Dellavite; sono stato aiutato ad entrare nella parte da Don Franco Camaldo, cerimoniere pontificio e lucano, come me; ho scaricato sul web tutti i discorsi fatti da Cardinal Ravasi, oggi Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e ho letto i testi di Papa Woytyla e di Papa Ratzinger». A parte il discorso religioso, che genere di film è «100 metri dal Paradiso»? «Un film sulla gioia, allegro, che si ispira alle commedie italiane degli anni '60 e '70, pellicole scandite da un ritmo straordinario e da un forte contenuto etico». A distanza di sei anni da «Animanera» ha ritrovato lo stesso regista che lo ha diretto, Raffaele Verzillo: come si è trovato sul set? «Io e Raffaele siamo amici fraterni dal 1997. Qui interpreto un ruolo completamente diverso dal magistrato malinconico e determinato di "Animanera". Raffaele mi ha aveva già scelto in fase di scrittura e mi sono ritrovato davanti ad un regista che non dovevo convincere con un provino. È stato fantastico lavorare di nuovo con lui». Crede sia possibile che il Vaticano, prima o poi, vada alle Olimpiadi con dei suoi atleti? «Le vie del Signore sono infinite». Din. Dis.

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