L'essenza del potere e il suo rapporto con l'uomo
Iltesto con titolo: «Dialogo sul potere», di Carl Schmitt (Adelphi, pp.124 euro 7,00) ha la forma di un libro e la sostanza diamantina, ogni pagina un raggio. Due testi, precisamente: «Dialogo sul potere e sull'accesso al potere», «Dialogo sul nuovo spazio», entrambi del 1954. Schmitt aveva sopportato processi e galere per complicità con il nazismo, in vero da ultimo si era deluso e contrariato, ma venne interrogato e recluso. Con quattro memorie tentò di tutelarsi. I saggi del volume sono lavorio di quelle memorie e sue concezioni remote. Hanno aspetto di dialogo, un anziano studioso e un giovane studente, il primo; tre personaggi significativi, il secondo. Discutendo sul potere Schmitt svolge varie possibilità, che il potere venga da Dio, in tal caso il potere è necessariamente buono, se mai è la volontà dell'uomo malvagia; se invece il potere è uno svolgimento tra uomini possiamo considerare l'uomo lupo dell'uomo, l'uomo Dio dell'uomo, l'uomo soltanto uomo, né lupo, né Dio. Nel presente siamo pervenuti a stabilire rapporti tra uomini, e il potere sembrerebbe concordato tra gli individui e perdere dominio, prepotenza. Niente affatto. L'inaudita grandiosità della tecnica suscita un potere oggettivo, impersonale che neanche chi detiene il potere riesce a controllare. Gli uomini sono ormai, per Schmitt, inadeguati a esercitare il potere, il potere è passato dagli uomini all'insieme delle forze tecniche, belliche. «Il potere è più forte di ogni volontà di potenza, più forte di ogni bontà umana e, per fortuna, anche di ogni umana cattiveria». Il secondo dialogo è tra uno scienziato, Neumeyer, un nordamericano, MacFuture, e la presenza di Schmitt che si dà il nome di Altmann. Anche qui Schmitt coglie il corso storico, se il potere non ha più Dio come ispiratore, né la paura di ricorrere a un Sovrano per difendersi dall'uomo lupo dell'uomo, e ormai è consegnato alla tecnica in specie bellica che terrorizza lo stesso potere, ora si tratta di cogliere dove va la civiltà. La Terra è perduta? La sfida sarà nello spazio? Sarà la Terra che tornerà a rendere l'uomo avvinto... alla Terra.