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Temirkanov e l'essenziale che esalta Brahms

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Basterebbericordare almeno come ideali interpreti beethoveniani Gilels o Richter. Non meraviglia più di tanto quindi che il russo Yuri Temirkanov, direttore stabile della Filarmonica di Pietroburgo, dopo il concerto dedicato al nume di casa sovietica Dimitri Shostakovich, si sia presentato sul podio dell'Orchestra dell'Accademia ceciliana in Sala S. Cecilia (oggi ultima replica alle 19.30) proprio con una monografia interamente tedesca consacrata all'accoppiata Beethoven e Brahms, non a caso considerato, sulla strada della cosiddetta musica «assoluta», il più autorevole erede romantico del grande sinfonista di Bonn. Particolarmente saporoso risultava il suo Beethoven (quello cangiante della Settima Sinfonia in re maggiore) diretto con gesto sapiente ma essenziale. Temirkanov esalta gli umori dei diversi movimenti della partitura: serena ed esultante, dinamica dai vibranti crescendo, aerea nei legni in controcanto, perentoria negli ottoni martellanti. Tutto appare alla sua lettura lucido e consequenziale come in un meccanicismo deterministico dal superiore ordine precostituito. Il maestro trascina l'orchestra con ampi gesti delle braccia nella traslucida cavalcata del Presto dionisiaco e catartico, liberatorio e purificatore di tensioni e contrasti che trova un coronamento nel travolgente, titanico finale Allegro con brio. Si avverte benissimo che la forma aulica della sinfonia è diventata ormai quasi un grande romanzo in quattro grandi capitoli e che proprio Beethoven è il principale artefice del radicale cambiamento di un genere in precedenza più neutro e oggettivo, nobile ma semplice sottofondo di aristocratici e amabili intrattenimenti più che confessione autobiografica. La stessa lettura vitalistica si coglie poi felicemente nella Seconda Sinfonia dell'emulo Brahms, quintessenza della Romantik tedesca, una partitura appassionata e quasi ecologica (una sorta di nuova e più tarda «Pastorale»), lirica e naturale. La elevata temperatura espressiva prescelta per l'esecuzione da Temirkanov esalta il multitematismo brahmsiano in un clima in cui aneliti ed empiti fanno di Brahms il più beethoveniano dei romantici. Trionfali le accoglienze. Lor. Toz.

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