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Il vero nome di Roma nasconde un mistero

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È«Il Profanatore di Biblioteche proibite» edito da Newton Compton editori (pagine 320 prezzo 9,90 euro) scritto da Davide Mosca, nato a Savona nel 1979, laureato in storia antica con tesi sulla fondazione di Roma. Un libro nel destino dunque che affronta in una ambientazione da thriller domande dalle "cento pistole". Ovvero, qual è il vero nome di Roma?; perché è stato sempre tenuto nascosto? E infine cosa si cela sotto il Palatino? A questi interrogativi sarà chiamato a rispondere il professor Lazzari. Il professore è tra i massimi esperti delle origini di Roma, ma ha abbandonato i suoi studi e conduce una vita ritirata. Finché un giorno qualcuno si presenta alla sua porta, a sconvolgere la sua esistenza. È un uomo misterioso, forse molto pericoloso. Si fa chiamare il Colonnello, ed è al servizio di una minacciosa società segreta. Le persone per cui lavora pretendono che sia proprio Lazzari a rintracciare l'autentico nome di Roma e a ritrovare il liuto, il bastone sacro con cui Romolo la fondò. Affascinato e incuriosito, il professor Lazzari accetta la sfida, accompagnato da un'enigmatica donna di nome Artemisia, membro della società segreta. A partire da un oscuro e macabro indizio, i due attraverseranno l'Italia per entrare in contatto con antichi reperti, tombe profanate, necropoli, frammenti di libri perduti e biblioteche sotterranee. E scopriranno di non essere i soli a voler svelare il segreto che avvolge Roma. Un segreto per il quale, in passato, hanno perso la vita in molti. Un segreto che qualcuno custodisce gelosamente, ancora oggi... Roma non si chiama Roma. Tutte le fonti antiche sono concordi nel ritenere che la città avesse un nome segreto. Il vero nome, che non poteva essere né pronunciato né rivelato. Un nome che nessuno ha mai osato mettere per iscritto. Per gli antichi conoscere il nome di una persona o di un ente significava poterlo dominare. Per questo se il nome vero di Roma fosse rimasta segreto l'Erbe non sarebbe mai crollata. Il mistero comincia proprio da qui

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