Che belli i «Promessi sposi» illustrati dai contemporanei
Loandavo a trovare nella sua casa romana, grondava di suoi quadri, densi, coloristi, contadini e natura, spesso,e un'atmosfera radiosa o cupa. I suoi figli, Teresa e Pino, ne continuano l'opera, con una Galleria d'arte, con edizioni di libri illustrati. Ora, recentissimo, ponderoso "I promessi sposi", di Alessandro Manzoni, romanzo illustratissimo, al grado de " La Divina Commedia", suppongo al di sopra de "L'Orlando furioso" o "Le avventure di Pinocchio". Ciò è dovuto a talune circostanze nette, Manzoni ha suscitato dei "personaggi" penetrati nella cultura nazionale , Manzoni infittisce di storie il suo testo. Questa edizione «Italarte» ha una sua originalità, non è illustrazione ma ricreazione. Si avvale di pittori odierni,spesso pittori "moderni", ed è una novità cogliere la combinazione della "modernità" figurativa sovrapposta, persino contrapposta all'Ottocentesco Manzoni e al suo testo ambientato ancor prima. Il che significa,appunto, che non stiamo nella illustrazione ma in una ri-creazione. Poniamo, Stefania Orrù geometrizza con luci tagliate la prigionia di Lucia presso l'Innominato, addirittura le luci a taglio "fanno" la prigionia, sembrano uno sbarramento; Enrico Benaglia slarga gli occhi di Renzo e Lucia nella loro fuga , "Addio monti...", in una malinconia desolata e spontanea, e caratterizza le loro figure negli abiti del matrimonio mancato che stridono dolorosamente con il blu appesantito del lago e del cielo ; Elena Tommasi Ferroni trasforma "Lo spedale d'innocenti" in un sereno paradiso terreno, madri che allattano, bimbi nudi, una tenda protettiva,e un cielo schiarito; Franz Borghese deforma i "bravi" in ghignosi bruttoni.. Vi sono ancora interpretazioni figurative di Cordua, Fortunato, De Andreis, Zhiwei, i...Al dunque, le "tavole" sono il romanzo per immagini, e comparando Manzoni e i "suoi" pittori accresciamo il romanzo nelle molte possibilità di intendimento. Antonio Saccà