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Il genio di Fermi e i segreti nucleari nel fuoco delle stelle

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Nelpensiero scientifico riuscì a scoprire una carica totalmente diversa da quella elettrica che oggi è detta «Carica di Fermi». E riuscì ad accendere un nuovo tipo di fuoco che nessuno aveva saputo mai immaginare: un fuoco da cui nasce quello che alimenta le Stelle. Questo fuoco delle Stelle non potrebbe esistere se non esistessero le Forze oggi dette Forze di Fermi che ci permettono di capire cosa sono le Stelle e perché può esistere il cielo stellato. In queste problematiche ciò che a noi più interessa è il Mistero del Sole. Sulla base delle leggi scoperte da Galilei e Newton la massa del Sole si deduce da come girano i suoi satelliti, tra cui la Terra. Questa massa era troppo piccola per un milione di volte. Come si fa a spiegare l'esistenza di una candela (il Sole) che è ancora accesa pur essendo un milione di volte più leggera di quanto dovrebbe essere visto che emette luce e calore da ben cinque miliardi di anni. Motivo: il Sole non è una candela come quelle a noi familiari. È vero che emette luce; ma la luce del Sole è un fenomeno secondario. Quello che genera l'enorme energia è un fuoco di tipo diverso da quelli noti all'umanità fino a Fermi. Il fuoco delle Stelle non è di natura «elettromagnetica» come è il fuoco delle candele, della legna, del petrolio, del carbone e di tutti i materiali combustibili a noi noti. Il fuoco delle Stelle è di natura «nucleare» ed è per questo che il Sole può brillare per miliardi di anni senza mai spegnersi. Quando bruciamo un milione di chili di petrolio per produrre energia, è solo una frazione di miliardesima parte della massa del petrolio che si trasforma in energia. Il fuoco del petrolio è di natura «elettromagnetica». Se accendessimo un fuoco di natura «nucleare», invece di un milione di chili basterebbe appena un chilo per produrre la stessa quantità di luce e calore. Il fuoco che c'è nel Sole è di natura «nucleare» e permette quindi di produrre la stessa quantità di energia risparmiando un milione di volte nella quantità di materia da bruciare. È come se avessimo una macchinetta nella quale - introducendo un euro, invece di un solo panino, come nelle macchinette a noi familiari - uscissero un milione di panini. Senza Fermi queste verità non sarebbero state scoperte. Nella tecnologia moderna, Fermi riuscì a rendere radioattivi tutti gli elementi della tavola di Mendeleev. Quel fenomeno rarissimo scoperto da Becquerel e detto «radioattività» diventava, con Fermi, un fenomeno di straordinario interesse. Fenomeno che Fermi scoprì inventando la tecnica dei neutroni lenti. Senza le sue invenzioni non esisterebbero le innumerevoli tecnologie che hanno permesso alla medicina di realizzare gli obiettivi grazie ai quali è a portata di mano il traguardo dei cento anni nella vita media dell'umana specie. Nella cultura Enrico Fermi visse sulle sue spalle il dramma della cosiddetta divulgazione scientifica che definì «Hiroshima culturale». E infatti nella cultura dei nostri giorni, detta moderna, coloro che parlano di Scienza confondono la Scienza con la Tecnica e non distinguono mai i tre livelli di credibilità scientifica, come fossero tutti la stessa cosa. Ecco perché Fermi parlò di Hiroshima culturale raccomandando ai suoi ragazzi di Chicago di impegnarsi affinché a parlare di Scienza fossero solo coloro che hanno a loro attivo scoperte e invenzioni. È solo così - pensava Fermi - che si possono dare alla Scienza i suoi autentici valori. Purtroppo ancora oggi, dopo tanti decenni dalla scomparsa del più grande galileiano del ventesimo secolo, la cultura in cui viviamo è sempre detta Moderna, ma di fatto è pre-Aristotelica. Nasce per questi motivi uno degli obiettivi in cui è impegnato il Centro Fermi: la lotta all'Hiroshima culturale. Ed è di forte incoraggiamento - in questa che è la più civile di tutte le battaglie in quanto non produce né morti né feriti ma solo progresso culturale - il Presidente Napolitano che viene a inaugurare l'inizio dei lavori di restauro di quell'Istituto che Enrico Fermi rese famoso nel mondo, con le sue scoperte e invenzioni. * Presidente della WFS (World Federation of Scientists) Pechino-Ginevra-Mosca New York

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