«Evviva i giovani musicisti»
Succedequesta sera alle 21 all'Auditorium del Seraphicum all'Eur per la rassegna «Musica fuori Centro». Maestro Accardo, eseguirà le «Quattro Stagioni» di Vivaldi con l'Orchestra da Camera Italiana, da lei fondata. Le fa piacere? «Mi fa piacere che Renzo Renzi, il direttore artistico della rassegna, con 11 concerti sino al 3 luglio, dia la possibilità di farsi ascoltare a tanti ottimi strumentisti giovani. Sono ottimi, ma sono giovani». È una colpa? «No, ma è la maggiore difficoltà per iniziare la carriera. Essi non hanno occasioni. È però del tutto diversa la realtà dei bambini-prodigio, che invece servono a richiamare gente e lauti guadagni di persone senza scrupoli: è un gioco pericoloso, ne va della carriera se si forzano a quell'età legamenti e tendini, che poi generano danni irreparabili. Se si inizia troppo presto, prestissimo in genere ci si ferma». Voi ne presentate di giovani? «Certo, il Quartetto Prometeo, il violinista Marco Rogliano, le voci dell'Opera Studio di Santa Cecilia: ma hanno tutti passato i venti anni, sono già formati». E fra i vip della classica? «Bruno Canino, pianista intramontabile, che eseguirà anche musica poco nota dell'americano Louis Moreau Gottschalk, Fabrizio Falasca della Fondazione Stauffer di Cremona da me fondata». Lei è una figura di riferimento, un violinista di altissima classe: rifarebbe da capo la sua faticosa carriera? «Rifarei il musicista. La musica dà tanto, trasforma la persona, dà ricchezze imparagonabili. Mai potrei fare a meno di essa. Però se c'è il talento, allora magari farei il violoncellista, insomma studierei uno strumento diverso». Come ha conciliato la musica con la famiglia? «Guardi che alla nostra età bastano due ore al giorno di studio, non le otto di quando eravamo ragazzi. Io evito ormai le troppo lunghe tournées, mentre seguito ad insegnare con gioia in agosto all'Accademia Chigiana di Siena e nella Fondazione Stauffer di Cremona. E poi ciò che si toglie ai figli per la carriera, torna loro in altro modo». Come affronta questa nuova rassegna romana? «Mi fa sentire importante. Ma non solo la Capitale. Con l'Associazione Europa Musica porto i concerti anche in provincia e offro l'occasione di suonare a chi se lo merita, anche a ragazze come l'arpista Antonella Ciccozzi o la pianista malese Mei Yi Foo, del Keyboard Trust Londra, che suonerà Bach, Schumann, Preludi di Rachmaninov e Liszt».