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Home video A casa guardando la miracolosa poesia di Kaurismaki

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Ilcaso lo mette di fronte a due novità: la scoperta che Arletty è malata gravemente e l'incontro con Idrissa, un ragazzino immigrato dall'Africa, approdato in Francia in un container e sfuggito alla polizia. Con l'aiuto dei vicini di casa e la pazienza di un detective sospettoso ma non inflessibile, Marcel si prodiga per aiutare Idrissa a passare la Manica e raggiungere la madre in Inghilterra. Un cast di attori franco-finlandesi, con le facce e le fogge da polar melvilliano, interagiscono a Le Havre in un quartiere dove ancora "buongiorno vuol davvero dire buongiorno", per usare una frase di «Miracolo a Milano» di De Sica e Zavattini. È questo il miracoloso racconto di poesia e disincanto, ottimismo e amarezza di cui è fatto Le Havre, in uno dei migliori film di Kaurismaki che illuminerà il finale con uno splendido ciliegio in fiore: quasi a testimoniare che un altro mondo è possibile e, nonostante il cancro che affligge la nostra esistenza, però «restano i miracoli». Din. Dis.

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