di Andrea Gagliarducci Ritrovare la dimensione cosmica della rivelazione.
Esi deve partire necessariamente dalle radici, da lontano, per comprendere da dove viene così tanta attenzione per il Creato da parte di Papa Benedetto XVI. Che è il Papa che più di tutti ha parlato di ambiente. E che per questo è stato definito da molti "Il Papa verde". È una carrellata di pronunciamenti di Benedetti XVI sulla questione ambientale quella che ci viene fornita dall'antologia Per una ecologia dell'uomo curata da Maria Milvia Morciano. Ci sono spezzoni di Angelus o di dichiarazioni, ma anche interi documenti in cui si parla esplicitamente di ambiente. La raccolta tematica permette di andare a ritroso nel Pontificato, e di comprendere come l'attenzione per il creato non è un tema recente. E di come le parole di Benedetto XVI si inseriscano in un discorso che è molto logico, preciso, razionale. In fondo, la missione dell'Editrice Vaticana è proprio quello di diffondere il pensiero del Papa e ha nel suo direttore don Giuseppe Costa un vulcanico editore che sa come raggiungere questo obiettivo. Ed eccolo, Benedetto XVI, inserirsi nel cuore di un dibattito che ha riguardato anche il cristianesimo, accusato - spiega monsignor Jean Louis Brugués, segretario della Congregazione per la Dottrina Cattolica, nell'introduzione - di aver "fornito la matrice ideologica ad una certa modernità che, considerando la natura come una miniera eticamente muta e dalle risorse inesauribili, ha concepito il progresso come una crescita e uno sviluppo quasi infiniti". È una visione che parte dalla concezione meccanicistica di Cartesio, e si è sviluppata nella teologia liberale, spesso di origine protestante, e che poneva l'uomo come centro dell'universo e la storia, non la natura, come punto cui guardare per dare senso all'esistenza umana. Una corrente di pensiero che - accusano i detrattori - non si è preoccupato della natura, né degli elementi che vi sono collegati. Il pensiero di Ratzinger nasce proprio da quella Germania che più di tutte era stata influenzata da quel pensiero, e si trasporta fino al Papato. Da quando è Papa, Joseph Ratzinger è stato spesso chiamato appunto «papa verde». Sin dai primissimi discorsi, ha dedicato grande attenzione al tema dell'ambiente. Ne ha parlato nell'enciclica Caritas in veritate. Nella quale tra l'altro scrive. «Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato ai doveri che nascoo dal rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale. Questo è stato donato da Dio a tutti e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l'umanità intera. Se la Natura, o per primo l'essere umano, vengono considerati come frutto del caso o del determininismo evolutivo, la consapevolezza della responsabilità si attenua nelle coscienze. Nella Natura il credente riconosce il meraviglioso risultato dell'intervento creativo di Dio, che l'uomo può responsabilmente utilizzare per soddisfare i suoi legittimi bisogni - materiali e immateriali - nel rispetto egli intrinseci equilibri del Creato stesso». All'ambiente papa Ratzinger ha dedicato nel 2010 - l'anno successivo alla Caritas in veritate - una Giornata Mondiale della Pace e il discorso di inizio anno. Tanto che Foreign Policy lo ha inserito tra i primi 100 pensatori globali, anche perché "ha posizionato la Chiesa prominentemente e inaspettatamente come avvocato dell'ambiente e ha avvisato riguardo i pericoli del cambiamento climatico". Anche il Vaticano è considerato il più verde Stato del mondo. Sono stati impiantati pannelli solari sull'aula Paolo VI, ed è stata ri-forestata l'Ungheria per bilanciare le emissioni di Co2 di Città del Vaticano. L'impegno per il rispetto del creato, per Benedetto XVI, è però qualcosa di ancora più profondo. Il Papa ha cura del Creato, e non del clima in quanto tale. E avere cura del Creato presuppone che ci sia un rapporto tra Creato e Creatore. Si parte dalla Genesi e si arriva ai protocolli di Kyoto. Tutto ha una consequenzialità, tanto è vero che anche i precedenti Papi (Giovanni Paolo II si guadagnò persino l'appellativo di khmer verde) avevano riservato alle tematiche ambientali le stesse attenzioni di Benedetto XVI. Il quale lega indissolubilmente la cura del Creato con la cura dell'uomo. Ed i suoi interventi ne sono testimonianza. Come quello del 28 novembre scorso, davanti ai rappresentanti della Fondazione «Sorella Natura»: nel quale definì San Francesco «santo patrono d'Italia e anche patrono dell'Ecologia».