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Coraggio e sacrificio per un reality estremo dove in palio c'è la vita

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Nel fantasy in Italia dal 1 maggio la manipolazione della tv sul pubblico

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È«Hunger Games», tratto dall'omonimo romanzo di Suzanne Collins pubblicato in Italia da Mondadori, film che negli Stati Uniti, dove è uscito a fine marzo, ha già sbancato il botteghino. D'altra parte, accanto agli ottimi risultati raggiunti al cinema, il fenomeno «Hunger Games» è anche un successo editoriale. Il libro, edito da Mondadori nel 2009, è il primo di una trilogia che comprende «La ragazza di fuoco» pubblicato dalla casa di Segrate nel 2010 e «Il canto della rivolta», in libreria dal 15 maggio. La storia si anima sullo schermo grazie alla regia di Gary Ross e attori del calibro di Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Stanley Tucci, Woody Harrelson, Lenny Kravitz (che ha il ruolo di mentore come Morgan a X Factor) ed Elizabeth Banks. In un futuro post apocalittico, una brutale selezione decide le sorti di milioni di giovani: dodici ragazzi e dodici ragazze, scelti tirando a sorte, sono costretti a partecipare agli Hunger Games, un terrificante reality show in cui vince chi resta in vita. Offrendosi di entrare nel programma al posto della sorella minore, Katniss, si ritiene già morta. Ma l'istinto di conservazione scorre forte nelle sue vene e quando si troverà a dover scegliere tra sopravvivenza e umanità, vita e amore, non sarà possibile dare niente per scontato. Nel thriller-fantasy, che ha preso il posto nel cuore dei teenager delle saghe di «Potter» e «Twilight», è ipotizzato un orrido futuro che attende tutta la società dopata di reality show, abbagliata dalla ricchezza decadente delle icone televisive. Un regime repressivo (di eco orwelliana) offre ai ricchi (imparruccati come nel '700 e plagiati come le masse nei regimi totalitari) il panem et circenses, rappresentato (anziché dai gladiatori del Colosseo) da un atroce reality show in cui i giovani protagonisti (i Tributi) sono agnelli sacrificali costretti allo slogan "o uccidi o muori". Per tutti gli altri c'è solo povertà, terrore e fatica estrema per produrre ricchezze ai più fortunati. Mentre la tecnologia è solo un gigantesco occhio per controllare il mondo e ingannare il pubblico in un adrenalinico videogame nel quale gira una affannosa esistenza. In questo desolante paesaggio si staglia l'eroina (Lawrence): giovane, bella, coraggiosa e innamorata che non si rassegna affatto alla condizione impostale. Sarà lei ad offrirsi volontaria al posto della sorella per partecipare ai giochi annuali. L'evento televisivo si svolge in un'arena all'aperto, immersa nella natura, dove 24 ragazzi (estratti dalla lotteria e provenienti dai quei pochi distretti a cui si è ridotta l'America) si combattono tra loro in un intrattenimento violento e mortale per far divertire i ricchi, mentre agli schiavi dei distretti il contest tv serve per ricordare la loro sconfitta.

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