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di Dina D'Isa C'è già chi parla di cine-colomba per il 53° film dei fratelli Vanzina, «Buona giornata», commedia di Pasqua, da domani distribuita in 500 sale da Medusa.

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EccoAscanio Gaetani Cavallini (Christian De Sica), principe romano in disgrazia, orgoglioso di essere un nullafacente presenzialista. Mentre Vincenzo Salemme, sposato con Tosca D'Aquino, fa la parte di un facoltoso notaio napoletano che perde la testa per la russa di turno (Daria Baykalova). Poi c'è Cecco (Paolo Conticini), scaramantico tifoso della Fiorentina in trasferta a Verona con la fidanzata (Chiara Francini). E ancora, il ricco imprenditore romano (Maurizio Mattioli) con il suo braccio destro (Gabriele Cirilli) che vive nel lusso evadendo le tasse, mentre una manager siciliana (Teresa Mannino) si ritroverà senza identità una volta scesa dal treno. Tra gli episodi più divertenti quello di Lino Banfi, nei panni di un senatore corrotto: per lui devono decidere al Senato se accettare o respingere l'autorizzazione a procedere dopo la richiesta d'arresto del Tribunale di Napoli per corruzione e abuso di ufficio. Ma proprio quando sta per andare al Senato arriva la telefonata decisiva: uno dei suoi colleghi è morto d'infarto mentre stava con un trans brasiliano. E il voto di quel collega sarà decisivo per la sua salvezza. Ma l'attore non teme le reazioni dei politici: «La prenderanno bene perché mi adorano tutti - ha affermato - Ho reinterpretato il Banfi d'annata, quello dei vecchi film che si dà le pacche sulla testa e dice "porca puttena". Tornerò anche in tv a rifare Nonno Libero in "Un medico in famiglia". E poi ho in mente un film, dal titolo "Giochi della gioventù", dove un gruppo di amici ultra settantenni decide di non sottostare più alle regole della famiglia e di andare a divertirsi tra rave party e notti folli. Infine, spero sempre che Tarantino mantenga la promessa di farmi fare il ruolo del cattivo in uno dei suoi film. L'ho incontrato alla Mostra di Venezia, mi è venuto incontro barcollando e l'ho scambiato per Jimmy il Fenomeno; poi mi hanno detto che era il grande Quentin e mi ha raccontato di aver visto uno dei miei film in cui massaggiavo la Bouchet e che mi voleva a tutti i costi con lui sul set. Spero che prima o poi mi chiami». Esilarante, come sempre, anche il ruolo di De Sica: «Faccio l'aristocratico romano decaduto e per questo personaggio ho mescolato l'eleganza di Mario D'Urso, con il presenzialismo di Carlo Giovannelli. Certo, mi piacerebbe interpretare anche altri ruoli, magari non sempre comici: presto apparirò anche come un nonno nella fiction di Pupi Avati "Un matrimonio". Oggi a 61 anni non posso fare sempre il marito geloso o cornificatore: se fossi stato all'estero, magari, avrei potuto ambire a personaggi di altro spessore, come "The Artist" o il francese "Intouchables". Ma nel nostro cinema è sempre difficile osare andando oltre i clichè abituali. È pur vero che nel cinema accade un po' come nei western: quando ti vedono fare il cow boy i produttori ti chiamano sempre per farti scendere e salire da cavallo. Con i Vanzina erano undici anni che non lavoravo, l'ultimo nostro film insieme era stato "Vacanze di Natale", nel 2000. E ora eccomi nei panni del nobile romano che sente vacillare il suo tenore di vita, ma prosegue a condurre una vita da autentico scroccone. Si presenta all'inaugurazione di un negozio di sanitari per nobilitare il vernissage facendosi fotografare, perché intravede qualche vantaggio economico. Si ferma all'edicola di via Veneto per aggiornarsi sul gossip internazionale da raccontare in qualche ospitata televisiva, scrocca le cene nei locali, ma resta snob nell'anima. Al punto che quando una parvenu arricchita, aspirante principessa, vorrebbe sposarlo lui sbotta e le dice: "Non è possibile che io sposi una mutandara di via del Gambero, ho due Papi in famiglia...". Insomma, è un macchiettone molto divertente e sopra le righe, un personaggio di quelli che si aggirano ancora per il nostro Paese». Dall'attore anche l'annuncio che il suo progetto di fare il film «La Porta del cielo», ispirato alla storia d'amore tra suo padre Vittorio (che Christian interpreterà) e sua madre Maria Mercader, sta andando avanti, «peccato però che i soldi arrivino da tutto il mondo tranne che dagli italiani».

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