Madonna è tornata tra superdance e pop Ma non stupisce più
No,non fraintendete: non è che la signora sia diventata improvvisamente una beghina e cerchi un ingaggio nella fanfara dell'Esercito della Salvezza. È che questo - artisticamente parlando - è un cd non particolarmente rivoluzionario, se rapportato agli stilemi cicconeschi. C'è un ritorno alla forma-canzone pop, e naturalmente la riproposta della disco-house sintetica (lineare, melodicamente temperata) che ha fatto di lei la regina dei "dancefloor" di tutto il mondo. Cose godibili, piacevoli, ma nulla di sconvolgente. È un segnale preciso: vuol dire che Madonna ha probabilmente rinunciato a stupire, perché a 54 anni sarà complicato competere con le sue epigone (Lady Gaga su tutte), ragazze con la metà dei suoi anni e disposte a ogni scelta - stilistica, umana, musicale - pur di scalzarla definitivamente dal trono. Infatti, messo al bando il saffo-chic sperimentato in tv con Britney Spears e Christina Aguilera, medita di invitare in tour (sarà all'Olimpico di Roma il 12 giugno) un maschietto: il post-puberale idolo delle ragazzine Justin Bieber. Detto questo, i fans irriducibili della star troveranno di sicuro qualche motivo per dire che, quanto a provocazione, lei si fa ancora notare: a partire dal titolo dell'album, questo "MDNA" oggetto di molte critiche, perché sarà pure l'acronimo del nome della signora, ma anche una sigla sospettosamente simile a MDMA, che contraddistingue l'ecstasy, nonostante Mrs. Ciccone giuri di aborrire ogni tipo di droga. Anche i titoli dei brani ribadiscono la vocazione sessual-peccaminosa della nostra eroina: occhio a "Gang bang" (ispirata ai film di Tarantino), dove però l'allusione all'ammucchiata prelude a una vendetta violenta, o a "I'm a sinner", e ancora all'erotismo verbalmente esplicito di "Girl gone wild". Sul fronte mediatico, l'avrete sentita dire che "le spese per la difesa andrebbero ridestinate per l'educazione", mentre "Obama dovrebbe dire di sì alle nozze gay", e che queste "dovrebbero essere legalizzate ovunque". È ancora una opinion leader? Da vedere: i gay russi la definiscono ipocrita, perché non ha cancellato un concerto a San Pietroburgo, dove è stata approvata una legge che vieta la propaganda omosessuale tra i minori. Lei dice che invece andrà a cantare lì non per mettere altro grano in cascina, bensì per difendere i diritti della comunità gay. Sia come sia, il cd farà il suo solito successone, perché è comunque la solita superproduzione (vi contribuisce anche uno dei re italiani del mixer, Benny Benassi), accuratamente gestita, come si diceva, fra ultrabeat ballereccio e melodie reminiscenti degli anni Ottanta. Ci sono anche un paio di cose lente - tra le migliori della raccolta - come "Masterpiece" e "Falling free", dove Madonna mostra uno spirito meditativo, e che torneranno buone quando sul palco arriverà il momento di tirare il fiato. Nel tormentone "Give me all your luvin'" contribuiscono le voci di Nicki Minaj e sopratutto di M.I.A., che al test stellare del Superbowl si era distinta per quel dito medio alzato in diretta tv . Insomma, la material girl di 25 anni fa è tornata: in buona forma, come si conviene a una cougar attempata. Ma di quelle che in pista - e non solo - vi stendono senza pietà.