Riscopriamo l'arancio amaro, ottimo per le marmellate
MaStalin nel 1932 inviò l'esercito a razziare tutti i depositi di grano e di patate, maiali e mucche. Ma non bastò: vietò anche di emigrare alla ricerca di nuove terre. Il risultato fu che nell'inverno morirono di fame dieci milioni di Ucraini. Dopo decenni la sapienza di questo popolo ha ricreato una modernissima agricoltura, investendo soprattutto in nuove coltivazioni, come i frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi). Per i quali però c'è un problema: crescono nelle serre. E quindi non hanno certo i meriti nutrizionali che dovrebbero. Non solo: non sappiamo se siano stati usati fitofarmaci. E poiché lamponi e ribes vanno soprattutto a finire in torte e dolci per bimbi, io per loro preferisco torte con frutta nostrana. E in questo periodo c'è un frutto eccezionale che nessuno usa più: l'arancio amaro (melangolo), un antico agrume con la cui buccia si fanno le migliori marmellate del mondo. Fare dolci con questo frutto vuol dire non trovare nemmeno una traccia di pesticidi, veleni cosi pericolosi per la nostra salute.* Nutrizionista e fitoterapeuta