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Campiotti racconta l'amicizia (inventata) tra Maria e Maddalena

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Ilregista che ha scritto la sceneggiatura con Francesco Arlanch, partendo dai Vangeli sinottici, intrecciando la storia di Maria di Nazareth a quella di Maria Maddalena, ha spiegato che la «sua» Maria «non è una santa subito, piuttosto una giovane consapevole, piena di energia e materna al tempo stesso, una donna che sprizza amore, ma che farà un percorso di dubbi, paura, dolore molto forte. La storia è nota, i fatti li conosciamo tutti, io voglio andare avanti, dentro queste vicende che ci appartengono per tirare fuori emozioni, umanità e anche dare conto del mistero e della fede. Non dobbiamo avere paura di raccontarli: in questa storia ci sono angeli e miracoli e io ci credo. La storia è di una modernità incredibile perché al fondo c'è il rapporto tra una madre e un figlio, la storia più bella e più misteriosa che qui acquista un valore più alto perché questo figlio non è per lei, ma neppure sarà destinato ad essere un grande re liberatore come Maria immaginava, Gesù infatti è un agnello sacrificale e per trono avrà la croce». La fiction (di produzione internazionale con un budget di 9 milioni di euro) è dedicata alla Madonna e ispirata ai Vangeli e alle visioni della mistica tedesca Katharina Emmerick, ed è stata realizzata in Tunisia, presso gli Empire Studios di Hammamet. «Per movimentare il racconto è stato indispensabile costruire un legame tra le due figure - ha detto lo sceneggiatoreArlanch - Abbiamo inventato la loro amicizia da adolescenti, per poi farle rincontrare in seguito, fino al momento estremo del loro ritrovarsi sotto la croce».

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