E a Palazzo Doria Pamphilj bellone senza veli
Sonosolo alcuni dei nomi degli artisti rappresentati nelle stanze di Palazzo Doria Pamphilj, dove da oggi aprirà la mostra «Lavori in corso in Galleria. Restauri dell'Istituto Centrale del Restauro per le opere della collezione Doria Pamphilj». L'esposizione sarà visibile fino al 17 giugno. «Lavori in corso in Galleria» è l'occasione per presentare al pubblico i risultati - spesso sorprendenti - dei restauri che hanno fornito straordinarie novità per la conoscenza dei dipinti Doria Pamphilj. La mostra, a cura di Francesca Capanna, Anna Maria Marcone e Francesca Romana Sinagra, propone una selezione dei restauri più importanti tra quelli che l'Istituto ha curato dal '97 a oggi. Nel corso di questi quindici anni, la collezione romana si è avvalsa di preziosi interventi di restauro che hanno permesso di riconoscere la mano di maestri come Dosso Dossi in tele note prima con dubbie attribuzioni, ma anche di riportare alla luce lo splendore della tavolozza di Tiziano Vecellio in un capolavoro assoluto come la Salomè con la testa del Battista. I restauri hanno svelato le logiche conservative ed espositive settecentesche, come la consuetudine di coprire con panneggi le immagini più licenziose o l'uso di disporre i dipinti in base a principi di simmetria e ordine geometrico. Ecco allora il petto florido della Giunone del pittore caravaggesco Orazio Riminaldi liberarsi da panneggi posticci, o la Santa Caterina di Garofalo cambiare forma e dimensioni. Complessivamente, nel corso degli anni i dipinti interessati dagli interventi sono stati una sessantina, ma solo una selezione delle opere più significative viene presentata al pubblico con un approfondimento di testi e con immagini di confronto. Passeggiando nelle sale del palazzo, il visitatore potrà scoprire gli altri dipinti, tutti contrassegnati da un indicatore, che sono stati oggetto di restauro e dei quali troverà schede esaustive nel catalogo della mostra. Le pitture che costituiscono il nucleo della mostra sono state selezionate e allestite seguendo un criterio che le divide in cinque gruppi corrispondenti ad altrettante problematiche e tematiche di restauro.