Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

I maestri spaventavano senza sangue

default_image

  • a
  • a
  • a

Cosìsono buoni tutti. Ma i veri maestri del genere horror sapevano gelare il sangue nelle vene con poco e nulla. Anzi, con tutto, perché nei romanzi e nei racconti di quelli di fronte ai quali ogni autore splatter si genuflette rispettoso, ci sono porte che si aprono su interi universi di paura. Tutto comincia attorno al '700, epoca di grandi sconvolgimenti culturali, con la «poesia dei cimiteri». Riflessioni cupe sul destino dei mortali con autori come Edward Young (1683-1765), con «Il lamento, ovvero pensieri notturni sulla vita, la morte e l'immortalità», Robert Blair (1699-1746), con «La tomba» e Thomas Gray (1716-1771), autore dell'«Elegia scritta in un cimitero di campagna» . Fino allo scozzese James Macpherson (1736-1796), che proporrà un ciclo di antiche poesie epiche attribuite ad un leggendario bardo, Ossian, vissuto nel III secolo dopo Cristo. È la «Poesia ossianica», che fece la sua comparsa nel 1760, con il volume «Fragments of Ancient Poetry». In questo scritto c'è il mistero, il senso dell'infinito e la paura degli uomini. Tutto questo sarà il «terreno di coltura» per la nascita e la crescita dell'opera di Edgar Allan Poe, celebre scrittore e poeta statunitense, considerato tra le figure più importanti della letteratura americana, inventore del racconto poliziesco, della letteratura horror e del giallo psicologico. «La rovina della casa degli Usher», scritto nel 1839, ha lasciato sveglie intere generazioni di lettori in tutto il mondo. Erede naturale di Poe è Howard Phillips Lovecraft che, con «Il colore venuto dallo spazio», darà vita anche al genere fantascientifico. Maestri che hanno saputo terrorizzare senza sangue. A. A.

Dai blog