Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il drago che trasformava i sogni in realtà

default_image

«Piatto forte» le mitiche auto in esposizione come opere d'arte Ci sono anche un centro per la didattica e un'area congressi

  • a
  • a
  • a

Unafilosofia fondata sull'umiltà, ma che guardava sempre al traguardo più ambizioso. Enzo Ferrari è morto da un quarto di secolo, ma il suo mito è intatto. E forse dovevamo aspettarcelo visto che, come affermava il «Drake»: «La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima». Oggi si taglia il nasto del museo «Casa Enzo Ferrari», a Modena, una struttura «antica» abbracciata da un edificio da fantascienza, un complesso che ripercorre la storia dell'uomo, del pilota e del costruttore, che al tempo stesso è la storia dell'automobilismo sportivo. La nuova struttura museale, realizzata con un investimento di circa 18 milioni di euro, sorge nell'area dell'antica casa in cui Ferrari nacque nel 1898. La parte dove si abitava è stata conservata insieme all'officina e si è fusa con una nuova galleria dal design avveniristico: un «cofano» in alluminio giallo, il colore della città di Modena, scelto da Enzo Ferrari come sfondo del Cavallino. Nella casa natale un percorso multimediale permanente ripropone gli eventi più significativi della vita del «Drake». Nella nuova galleria, le protagoniste sono «Le origini del mito». Ci sono auto entrate nella leggenda esposte come opere d'arte. L'Alfa Romeo 40-60 del 1914, l'Alfa RL Super Sport Mille Miglia del 1927 e quella Bimotore del 1935. A completare il tutto documenti storici, oggetti e contributi audio-video inediti. La nuova galleria unisce il contesto storico, con le più recenti tecnologie di risparmio energetico e ricorda, nelle linee plastiche, le forme delle vetture da competizione. L'architettura contemporanea del museo è firmata dall'architetto Jan Kaplicky. L'interior design e la direzione artistica sono stati curati, invece, dall'architetto Andrea Morgante di Shiro Studio, co-progettista anche dell'opera. Il meglio del meglio, insomma visto che Ferrari diceva: «Mi ritengo peggiore degli altri, ma non so quanti siano migliori di me». La struttura espositiva sarà aperta 363 giorni all'anno e offrirà al visitatore una superficie complessiva di oltre 5000 metri quadri. Comprende, oltre alla ricca parte dedicata alle auto, un'aula per la didattica con centro di documentazione digitale, una sala per conferenze, una saletta per proiezioni cinematografiche e, secondo una consolidata tradizione mitteleuropea, anche un negozio e un'area ristoro. «Se lo puoi sognare, lo puoi fare»: un'altra frase di Enzo Ferrari che sembra andare a pennello a questo museo a lui dedicato.

Dai blog