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Un lungo abbraccio per poter salutare il re della canzone

La folla per accedere alla camera ardente di Lucio Dalla in piazza Maggiore a Bologna

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La voce di Dalla e il sole riscaldavano piazza Maggiore. Mentre un fiume ininterrotto composto da più di trentamila persone è stato inarrestabile per tutta la giornata, fino a tarda sera. Tutti in fila, a Bologna. Uno accanto all'altro cantando le sue canzoni. A un certo punto i singhiozzi di una ragazza con gli occhi lucidi ci riportavano coi piedi per terra. Non era un concerto. La camera ardente di Palazzo D'Accursio era proprio lì a due passi. Sul grande portone la gigantografia con gli occhiali da sole e il sorriso beffardo. Ma la voce di Dalla non ha mai smesso di cantare. Neanche per un momento: «Cambierò / tornerò come un tempo padrone di niente», come presagiva in «Apriti cuore». Dentro, nel cortile d'onore, la bara su cui era posata una sigaretta, una rosa e un cornetto portafortuna. Lì davanti sfilavano i fan, volti noti e non, che gli hanno portato poesie, brandelli di vita. «È andato via un pezzo di Bologna - ci dice Giovanni - Non ci sono tante parole per descrivere una cosa così. Lo incontravo tutti i giorni in via D'Azeglio. Poi lo vedevo passare qui davanti con le sue pellicce sgargianti. Ci salutavamo con un "Bella Lucio"». Tutti pronti a giurare che Dalla era disponibile con tutti. Come chi lo ha visto offrire la cena di Natale ai clochard della città o chi lo ha incontrato anche solo una volta e gli ha chiesto un autografo. O chi sapeva che usciva in tarda mattinata e a notte fonda. «Lo conosco da 25 anni - prosegue Cicco, uno dei re della notte bolognese - Ci vedevamo alla trattoria Vito e lì passavamo serate a ridere, bere e mangiare fino a notte fonda. Ci mancherà». Tra la folla, in mezzo a tanta gente comune, anche tanti volti noti. L'ex premier Romano Prodi, il ministro Gnudi, Bobo Craxi, Samuele Bersani, Luca Carboni, Pierdavide Carone, Luca Cordero di Montezemolo, Pierferdinando Casini e Nicoletta Mantovani, che ha ricordato come Pavarotti e Dalla «erano grandi amici. Riuscivano a farsi i complimenti e criticarsi». Poco più avanti l'amico di sempre Gianni Morandi: «Lucio Dalla faceva tanti scherzi, ma questo è stato veramente inaspettato - ha detto il presentatore di Sanremo - Ci ha fatto un brutto scherzo. Stiamo vivendo delle giornate molto tristi. C'è un'ondata di affetto meravigliosa per un uomo che ci ha lasciato tante cose belle, tante canzoni, tante suggestioni e tante emozioni». Tra le varie ipotesi in ricordo di Dalla anche quella di un concerto tributo da tenersi ogni anno il 4 marzo, organizzato dai suoi amici cantanti. «Ricordo gli inizi quando cantavamo insieme - ha detto Caterina Caselli che aveva incontrato Dalla a Sanremo - Sono qui davanti al mare, sto benissimo, la giornata è meravigliosa». Ma ci sono anche ricordi personali, come quell'ultimo messaggio alle 9 di mattina in cui Dalla chiedeva: "Sei sveglia?"». Intanto in via D'Azeglio si era formato un vero e proprio imbuto di fan, tutti con gli occhi all'insù. Per guardare dove viveva Dalla e toccare con mano la porta della sua abitazione. Davanti al portone centinaia di fiori e le sciarpe rossoblu del suo Bologna. «Ora dobbiamo continuare ad amarlo anche diffondendo la sua musica - dice Maria Rosa che non riesce a trattenere le lacrime - Ora dobbiamo dedicargli tante iniziative. Non dobbiamo dimenticarlo mai». Dentro il cortile di Palazzo D'Accursio continuavano a passare gli amici e i collaboratori di tante avventure musicali. Come Ron. «Quello che ha lasciato in eredità è la sua leggerezza nel prendere la vita ma anche la morte, non si è mai arrabbiato per qualcosa, ha vissuto la vita in maniera leggera e se ne è andato in leggerezza - ha detto il cantante - Mi dicono che era di una felicità immensa e se ne è andato come un fringuello». Anche la Virtus Pallacanestro, una delle passioni di Dalla, si è presentata al gran completo. E non sono mancate le squadre di calcio di Bologna e Novara che oggi si incontreranno allo stadio Dall'Ara nella partita posticipata alle 18.30 per non accavallarsi con i funerali nella Basilica di S. Petronio. Alle 14.30 nella Basilica ci sarà anche Roberto Baggio, l'ex Pallone d'Oro a cui Dalla aveva dedicato una canzone. Niente canzoni però. Solo il rito celebrato da Monsignor Gabriele Cavina e l'omelia tenuta dal frate domenicano e confessore di Dalla, Padre Bernardo Boschi. Alla fine il testo de «Le rondini», la canzone-poesia sul senso della vita scritta nel '90 che verrà letta dall'attore Marco Alemanno. «Vorrei girare il cielo come le rondini / e con la polvere dei sogni volare e volare / al fresco delle stelle e anche più in là». Come voleranno oggi i suoi amici in Piazza Grande.

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