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Su con la vita Finita l'era della pancia in vista

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Èl'invito che arriva dalle passerelle di Milano ma non soltanto per affrontare una crisi che sembra resistere tenacemente. Addio alla vita bassa, sarà l'inverno dei vitini di vespa visto che i nostri abiti avranno il punto vita alto, un po' bustier, ben stretto da cinture o cinturoni. Quindi, ça va sans dire, largo spazio ai corsetti, senza stecche di balena ma aderentissimi e in materiali guaina. La linea che sta spopolando in Francia «Oh my corset» disegnata da 4D (quattro amiche top secret) per i suoi corsetti stretch usa addirittura il tessuto brevettato per i sedili della Ferrari. Addio anche a minigonna e leggins. Le lunghezze sono free, maxi, midi o lungo ma di certo le gonne non sono corte mentre i pantaloni sono di taglio maschile e alla caviglia. Capitolo colori. Molto cupi, tra nero, oro, bronzo, verde e viola ma se preferiamo i toni positivi allora uno per tutti: l'arancio squillante da declinare nelle varie nuances: cannella, ocra, ruggine e albicocca. Falcata felina al mattino e passo felpato la sera con scarpe basse e comode, anche di linea maschile, reinventate nei colori e nei dettagli. Altro accessorio immancabile il cappello: un solo tipo, over e a tesa larga. Piccoli cambiamenti per essere à la page anche se gli esperti di ago e tessuto hanno disegnato una doppia anima per la donna dell'inverno 2013: da una parte il rigore dello stile formale di capi «vendibili» e dall'altra il sogno di abiti regali, dove vince il «massimalismo» di ori, ricami preziosi, croci e paillettes. Giorgio Armani è il capofila dell'easy chic basato su uno stile androgino rivisitato mentre Dolce&Gabbana invitano al lusso massimalista tout court. Così Armani ha fatto sfilare pantaloni sottili in principe di Galles e bermuda con le scarpe appuntite e basse, perché «i tacchi con gli abiti eleganti - ha spiegato - sarebbero stati consueti e scontati, la scarpa bassa di tono sportivo dà un'aria immediata e disinvolta a questa moda». Poi tailleur maschili con bluse femminili con colletti a foglia in colori accesi illuminati da cristalli. Giacche caban scolpite al vivo e pellicce color fucsia e arancio. Lusso massimalista tout court da Dolce&Gabbana, con sante, regine e madonne, adornate come non mai, di ori, fiori, gioielli pizzi, ricami, ex voto. La loro è una regina del Regno delle Due Sicilie vestita con cappe di velluto, abiti-gioiello incrostati di pizzo e oro, cappottini con martingala ricamati come voti. Roberto Cavalli, che manda in passerella l'amica Naomi Campbell, reinventa l'animalier con grande sfoggio di lusso e fa sfilare piccoli baby doll incrostati di pietre e cristalli, abbinati a giacche avvitate o biker in pelle. Purezza formale, forme geometriche che incrociano costruzioni sinusoidali, colli ad anello e focus sul punto vita, nella nuova collezione Gianfranco Ferrè. Prada, regina del minimalismo propone una principessa del videogame dalla figura allungata, che indossa gonne-portafoglio su pantaloni alla caviglia, vita sempre alta stretta con cinture, gilet a marsina con code. Metallica, rock e bizantina la donna disegnata da Donatella Versace: abiti con ragnatele di croci bizantine di pelle, ricama croci e lettere bizantine su T-shirt, abiti, borse e stivali. E oggi si accendono i riflettori a Parigi: nove giorni per 85 sfilate.

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