Cashmere
Quel filo sottile che nasconde una calda passione
Ilmerito non é solo della sua morbidezza e versatilità, ma anche della capacità degli stilisti di renderlo sempre attuale con colori e modelli all'ultima moda. Il cashmere ha una lunga storia fatta di tradizioni, che affonda le sue radici in generazioni di artigiani nella terra di Giotto. Sono in molte le fabbriche umbre che ormai da decenni lavorano questo tessuto e che credono fermamente nella simbiosi che si è creata con il suo territorio. L'arte rinascimentale di questa regione ispira tutt'oggi con i suoi colori lo spirito di molti imprenditori, come ad esempio «Corso Vannucci», che è al secondo ricambio generazionale. Questa fabbrica a conduzione familiare, nasce alla pendici dei colli perugini e si è rinnovata con capi di abbigliamento classici con degli inserti stampati ad ornamenti floreali unici nel suo genere. Per sfatare il mito del prezzo del cashmere, che spesso viene etichettato come inavvicinabile e troppo caro, basta fare un giro in alcune di queste fabbriche per rendersi conto che non bisogna dissanguarsi per comprare un capo d'abbigliamento. In Umbria, infatti, non è cosa rara, trovare un buon maglione che costa intorno ai 120 euro e se si pensa ai prezzi dei negozi delle città è davvero un prezzo onesto, non contando che sei sicuro di comprare un capo 100% cashmere. Gli angoli delle occasioni non sono un miraggio per fortuna anche in questo settore. Molte fabbriche tengono i capi della stagione precedente o invisibilmente fallati in una stanza dove si possono trovare abitini da indossare con i leggins, sciarpe, twin-set, maglioni a collo alto o girocolli a dei prezzi veramente eccezionali. C'è chi punta tutto su modelli di grido e ha giovani stiliste che creano vestiti, cappotti, mantelle, poncho e perfino copertine di cashmere per neonati con le iniziali del bambino ricamate a mano. È il caso della fabbrica «Voglia di Cashmere» di Anna Maria Lucchetti che è rimasta una delle poche che lavora ancora con le vecchie macchine Coppo che tessevano i filati nelle prime maglierie degli anni '50. Un geniale connubio tra passato e presente con una profonda attenzione al prodotto finito e al rapporto con il cliente. Sono tanti i piccoli imprenditori che danno lustro a questa categoria, mentre le aziende più grandi come Carlo Della Ciana, Brunello Cucinelli e Luisa Spagnoli, esportano l'eccellenza umbra in giro per il mondo, dando splendore ancora una volta al Made in Italy, inteso non solo come un'etichetta, ma come insieme di valori italiani. In questi giorni a Milano in occasione della settimana della moda verranno presentati i nuovi modelli delle collezioni per il prossimo inverno. Non poteva mancare sulle passerelle milanesi il Cavaliere Brunello Cucinelli che quest'anno ha creato una collezione ispirata all'Urban Charleston. Bluse e pullover con uno stile retrò per lui ed eleganti creazioni con inserti di paillettes e nastrini di piume per lei. Un'altra immancabile è Luisa Spagnoli: anche la duchessa di Cambridge, Kate Middleton ha sfoggiato un tailleur rosso fuoco della griffe umbra. Per molti questa marca è associata all'abbigliamento, ma forse pochi sanno che fu la stessa Luisa Spagnoli, ad ideare il famoso Bacio Perugina.