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Troppo trash alla fiera delle vanità

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Lamaison romana ha fatto i salti mortali per riuscire a rendere più aggraziata Ivana-cavallona con le spalle da nuotatrice, il sorriso, l'altezza e le forme fuori «misura». L'abito-tattoo, quello rosa a balze e l'ultimo bianco tempestato di Swarovski, indosso alla Mrazova hanno perso il loro appeal (pur alzando notevolmente la media delle mise indossate dalla ceka sul palco dell'Ariston). E, restando in tema «spalle», ha sbagliato completamente la scelta del vestito pure Federica Pellegrini. Le ha importanti, il mito del nuoto italiano e, invece di sottolinearle con l'abito scollatissimo, proprio dietro, avrebbe dovuto cercare di «mimetizzarle». Gli stilisti lo sanno bene. E, stavolta, a toppare è stato proprio lo staff di Giorgio Armani, non proprio uno alle prime armi. Tra mini mozzafiato e spacchi da capogiro è toccato alla goffa Arisa con quell'aria da «Oddio dove sono finita!» fare la parte della sobria con classe nella finalissima di sabato sera. Di Emma la grintosa poco si può dire. Il suo look era azzeccato. Nelle sue corde, nel suo stile, «intonato» con il pezzo che l'ha portata alla vittoria (e lo stesso discorso vale per l'altra pugliese «tosta» in gara, Dolcenera). Quel che più dispiace, invece, è che Noemi, a dispetto delle doti artistiche, non abbia ancora trovato la sua strada nell'abbigliamento. Non ha imbroccato nemmeno uno degli abiti scelti per Sanremo. Si dirà che quel rosso fluo dei capelli sbatte con qualsiasi colore. Può anche essere vero ma lei ha esagerato. I revers fuxia dello smoking indossato la prima sera e poi la giacca-frac verde scarafaggio nel duetto e l'abito blu cobalto della finale erano da brividi (di orrore). Un peccato perché ad ascoltare il suo pezzo a occhi chiusi i brividi sono ben altri. Per il resto Grimilde-Mezzanotte (Matia Bazar) è senza voto, Nina Zilli già vista e dal sapore troppo «antico» pur se una spanna sopra le altre, tra una Civello non pervenuta e una Irene Fornaciari da dimenticare (qualcuno per favore dica al padre di tenersela a casa). E se tra gli uomini una nota di encomio va solo al presentatore-gentiluomo, Gianni Morandi, il sorriso ce l'ha fatto tornare la presentatrice prestata da La7, Geppy Cucciari. Abiti perfetti per le sue curve, indossati con un'ironia tutta da copiare. Tacchi da trampoliere portati in mano compresi. Se ne sono viste tante di scarpe scenografiche al Festival, ben oltre i 12 centimetri canonici. Belle, spesso esagerate. Soprattutto importabili. Nessuna delle signore salite sul palco ha dimostrato di saperci camminare. E anche questo toglie punti, se possibile, all'eleganza generale. Katia Perrini

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