Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Morandi e i fischi: «Erano pilotati» Anche per lui è addio

default_image

  • a
  • a
  • a

IlClan contro la Rai, Morandi contro i contestatori e per quel che vale anche il coautore del brano vincente contro chi l'ha cantato. A Sanremo tutte le comunicazioni sono saltate. Solo Papaleo ringrazia Gianni «e il mio neurologo per i tranquillanti che mi ha prescritto». La guerra di Kekko. Francesco Silvestre, cantante dei Modà, ha scritto il testo di "Non è l'inferno", e poi con Emma c'era stata l'accoppiata da secondo posto dell'anno scorso. Il povero "Kekko" ha fatto sapere ai suoi fans sparsi sul globo internettiano di essere «rimasto seduto sul divano fino alle 9 e 15 di questa mattina» aspettando l'sms di risposta di Emma alle sue congratulazioni, ma la sventurata «si è degnata di chiamarmi solo alle... 12 e 35». Timing al minuto. «Non credo le risponderò più al telefono». Seconda bordata: «Purtroppo artista e persona a volte sono due cose differenti.Sono certo che il suo futuro sarà pieno di cose bellissime e glielo auguro, ma sono altrettanto certo che non ci sarà più nessun tipo di collaborazione con lei». Azz! La discografia trema: queste sono due galline dalle uova d'oro, se si rompe il sodalizio sarà default. Per ore su Facebook rimbombano gli echi delle granate che si lanciano le truppe di fans dei due ex alleati. Finché, a metà di una domenica estenuante, Emma fa diffondere l'annuncio del cessato allarme: «Tutto chiarito». Ragazzi, datevi pace. Il complottone. La Mori aveva indicato il consigliere Rai Verro come mandante della contestazione del marito. Mazza: «Un'accusa talmente enorme che ha bisogno di prove». Garimberti: «Inqualificabile». Morandi ha una mezza idea (ma non sa quale sia l'altra mezza): «Quei fischi erano pilotati». Ma da chi? «Non lo so». «Erano quattro persone piazzate strategicamente ai lati della galleria, abbiamo spedito lassù qualcuno a vedere di chi si trattasse...». Addirittura: per aver gridato «basta» qualcuno (non è chiaro se fossero spettatori che hanno spontaneamente manifestato il dissenso o loggionisti prezzolati) ha rischiato la schedatura, e la deportazione al Festival del Caucaso. Mazze smazzate. Il direttore artistico appena giubilato (o dimessosi, fate voi) si becca pure la rivendicazione di Bonolis sulle kermesse del 2005 e del 2009: «Meriti ed errori di quei due Sanremo erano solo miei». Tié. E al contumace Mazzi arrivano pure i saluti ironici del quasi omonimo Mazza: «Non voglio complimenti pubblici, mi bastano quelli privati», satireggia il direttore di Raiuno, evocando il dolente messaggio d'addio del consulente esterno. Ancora: «La stanchezza ha reso in certi momenti sgradevole Gianmarco, ma siamo amici e capiremo. Ci rassicura sapere che lui abbia trovato altrove altri "Amici"». L'allusione è per la possibilità che Mazzi organizzi la finale del talent di Maria (tre volte vincente qui a Sanremo) all'Arena di Verona. Raiset. Dopo il colpo doppio del 2012 con Emma e Casillo, a Viale Mazzini hanno bisogno di sottrarsi alla sudditanza psicologica nei confronti del Biscione. Riusciranno a organizzare un Festival autarchico che rilanci uno "stile" Rai e che coniughi qualità e ascolti, come chiede la Lei? La finale di sabato ha sfiorato il 51 per cento di share nella prima parte, con 14 milioni e mezzo di spettatori. Cinque punti in più dello scorso anno, ma Celentano ha dopato l'audience. Morandi è out (lui stesso invoca un cambiamento, e Mazza lo invita come concorrente...). Per il 2013 spuntano già i soliti nomi: Carlo Conti, che come l'omonimo Windsor invecchia a un passo dal trono, Fazio (ma in un clima elettorale chissà) o il disdegnoso Fiorello, che stavolta potrebbe cedere. A patto di nominarlo plenipotenziario artistico. Con l'ombra benedicente di Pippone alle sue spalle.

Dai blog