Il meglio di Sanremo tra le pagine dei libri
Negliultimi mesi si sono moltiplicate le uscite letterarie che svelano dettagli inediti di gialli irrisolti, ne creano di nuovi o attraversano l'età dell'oro della canzone. Con la mente a quello che, una volta, Baudo disse del Festival: «Sanremo è una festa nazionale, se ne parla tutto l'anno, bene o male ma se ne parla. Gli italiani gli sono affezionati, come all'inno di Mameli». Il caso Tenco rivive in «Ciao amore» (Rizzoli) dello scrittore e giornalista Philippe Brunel. L'autore riprende e scandaglia con rigore e lucidità la vicenda tragica del cantautore piemontese che, con il passare del tempo, sembrava archiviata con una soluzione affrettata e di comodo. E, inoltrandosi nelle pieghe del passato, consapevole di quanto sia difficile interpretare fatti remoti, rivede una pagina significativa della nostra cultura e insieme onora la memoria di un grande artista scivolato prematuramente in un destino fatale. Per un giallo irrisolto ce n'è un altro inventato, come quello scritto da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. «La confessione» (Rizzoli) è ambientato proprio nella città dei fiori che ospita la kermesse canora e sembra prendere più d'uno spunto dalla tragica vicenda di Tenco. Il protagonista, occhi azzurri e un metro e ottanta di altezza, è in gara al Festival con un brano molto contestato. Guarda caso viene trovato ucciso nella sua lussuosa suite. Personaggi della canzone e della tv, soubrette disposte a tutto, pezzi grossi con le mani lunghe, discografici senza scrupoli si muovono attorno alla vicenda in un finale mozzafiato. Lo sviluppo del romanzo è totalmente di fantasia. In mezzo alla finzione, però, c'è anche qualche riferimento autobiografico, con pagine dedicate ai segreti del Festival, al mondo della tv, al gioco d'azzardo e all'amore per due donne. Infine «Festival», appena pubblicato da Mondadori. Carlo Maria Lomartire prende le mosse dal 29 gennaio 1951, quando alla radio viene trasmessa la prima edizione del Festival della canzone italiana, presenta Nunzio Filogamo. Districandosi con abilità in mezzo a una mole imponente di dati, aneddoti e retroscena, ma senza perdere di vista il contesto politico ed economico dell'ultimo mezzo secolo, l'autore tratteggia con scrupolo l'affresco musicale di un'intera nazione e, insieme, un suggestivo album di ricordi nel quale ognuno di noi si può ritrovare. Carlo Antini