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Sono laico e canto Dio. Il divino appartiene a tutti

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Perchéla spiritualità unisce gli uomini, non li divide. Il senso del divino appartiene anche a chi non conosce l'esperienza della grazia, che esiste anche senza la rivelazione. Tutti possiamo avvertire la trascendenza, la vibrazione spirituale, la pietas. Il sentimento divino è nel tocco di Bach, nel miracolo dell'alba, nel cristiano che accoglie un suo simile che non sa come chiamare Dio. Sono emozioni che danno senso alla vita. Io canto questa canzone in La, che è la tonalità dell'accoglienza, così come quella del Si è più bellicosa: non a caso l'avevo scelta per un inno "contro" come "Musica Ribelle". Non vincerò Sanremo, su questo sono sereno: non possono mica premiare per due anni di seguito dei cantautori anziani. No, la mia unica preoccupazione qui è di non commuovermi: il tema è di quelli che può farti tremare i polsi e spezzare la voce. E sono felice di non averla scritta, questa cosa, ma di averla chiesta in prestito a una giovane e talentuosa autrice come Roberta Di Lorenzo: mi sento da sempre un talent scout, una nave scuola per traghettare le nuove generazioni di artisti oltre queste secche. Del resto, sono stato al Festival con brani miei già due volte: nell'85 con "Vorrei svegliarti", arrangiata da Battiato, e nel '99 con "Amami Lara", che era un omaggio a Lara Croft, eroina dei videogiochi, e non alla protagonista del Dr. Zivago. Ma se mi chiedessero quale mio classico avrei voluto presentare qui direi "Extraterrestre", che oggi è più attuale che mai, visto che ci sentiamo tutti spiazzati in un mondo che non riconosciamo più, e vorremmo essere portati via in un altro più "nostro". Io cercherò, nel mio piccolo, di far atterrare su questo palco artisti che esprimano i valori della civiltà e dell'accoglienza, come Noa, che duetterà con me giovedì su "Surrender" (la versione presleyana di "Torna a Surriento", mentre il giorno dopo sarò affiancato su "E tu lo chiami Dio" da Peppe Servillo e da un ensemble della Casa della Carità di Milano con strumentisti rom e gitani e musicisti del conservatorio, tra cui mia figlia Francesca, che ha 12 anni e da quando ne aveva 4 suona il violino. Ed è il mio angelo.

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