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Dolcenera 7 L'amore ai tempi dello spread e dei mutui usurari.

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Leiè vestita come in un manga. Samuele Bersani 6.5 Samuele stralunato, genialoide, elegante nel suo frac. Una filastrocca rag-reggae su un pallone sgonfio. Che è l'Italia. Non un capolavoro, forse. Noemi 6.5 L'intro è rischiosa, nella sua lenta «sospensione». La rossa (con generosa scollatura) prova a dispiegare le ali, ma il volo stasera è complicato. Può fare molto meglio. E lo sa. Francesco Renga 7 Il miglior cantante italiano, quanto a capacità tecniche. Opta per l'amore con un pop rock sinfoniche. In questo Sanremo è quasi trasgressivo. Chiara Civello 6 Cool-jazz pop di quelli che ci mettono due o tre ascolti a entrare in testa. Ma poi ci restano. Una bella scommessa, però dia sostanza alla voce. Irene Fornaciari 5 I figli non dovrebbero mai seguire le orme dei padri scavezzacolli. Anzi, dovrebbero ammazzarli (simbolicamente, eh). Marlene Kuntz 8 Godano ha scelto uno chassis di fiati rhythm & blues per questa ballatona. E l'ha irrobustita non poco. La carta rock vale mezzo punto in più. Emma 7 Servirebbe il metodo Stanislavky per farla calare nei panni dei reduci da due guerre. Ma lei è una peperina coraggiosa. Merita rispetto, in ogni caso. Eugenio Finardi 7 La canzone non è straordinaria, il tema impervio. Ma lui, di suo, è un gigante. Premio alla carriera. D'Alessio-Bertè 5.5 Un funk.trash da autoradio sulla litoranea, in piena estate, per guidatori in canottiera e tatuati. Bertè dispersa. Nina Zilli 7 Non è Mina, non lo diventerà, ma buca lo schermo e canta come un ungulato della savana. Carone-Dalla 5.5 Il vecchio marinaio addestra il giovane mozzo. C'è una donna (di malaffare) in ogni porto. Arisa 7 Addio all'effetto Paperina. È il blues di una donna sedotta e abbandonata. Ci ha messo le mani il grande Mauro Pagani. E si sente. Matia Bazar 5 Il vitalizio di Sanremo. Ste. Man.

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