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Risate contro la crisi L'eterna giovinezza del cinema demenziale

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Da Jim Abrahams ai fratelli Zucker Quando il non-sense è uno stile di vita

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Contanto di baffetti in primo piano. Invece è proprio quello che accade a David, il giovane protagonista di «Tre uomini e una pecora», la commedia in uscita questa settimana anche nei cinema italiani. La regia è di Stephan Elliott e, tra gli interpreti, Olivia Newton John. Si tratta di un divertente «scontro di civiltà» tra gli amici di lui e la famiglia di lei. Quando il giovane inglese David annuncia che sta per sposarsi con un'australiana, i suoi sciagurati compagni danno un significato completamente nuovo alla frase «nella buona e nella cattiva sorte». L'ultra-caotico giorno delle nozze mette alla prova il matrimonio tra i due e il rapporto di David con i suoi tre testimoni e rischia di trasformare quello che dovrebbe essere il più bel giorno della loro vita nel peggiore di tutti. La commedia di Elliott è soltanto l'ultima in ordine di tempo e si inserisce nel filone del cinema demenziale, tradizione illustre che trae origine da molto lontano e che ha all'attivo numerosi titoli divenuti veri e propri cult della settima arte. Ogni riferimento è puramente casuale ma il filone giovanilistico-studentesco ha il suo capostipite in quell'«Animal House» del '78. Film diretto da John Landis e vero e proprio pioniere del cinema goliardico. Dopo di lui sarebbero arrivati «La rivincita dei nerds» e «Porky's - Questi pazzi pazzi porcelloni». Ma era solo l'inizio. Bibbia del cinema demenziale è la fortunatissima serie dell'«Aereo più pazzo del mondo». Jim Abrahams e i fratelli Zucker sono gli inventori delle disavventure di Leslie Nielsen & Co. che hanno avuto anche un sequel nell'«Aereo più pazzo del mondo...sempre più pazzo». La scena della suora che, suonando la chitarra, stacca la flebo dal braccio della bambina malata non ha prezzo e resta tra le pietre miliari della commedia al cinema. Il volto di Leslie Nielsen e il genio di Abrahams e dei fratelli Zucker è anche all'origine di un altro filone cult: quello dell'agente di polizia Frank Drebin. Amori, conquiste, incidenti e imprevisti sono alla base di questa esilarante serie che riesce, come poche altre, a sintetizzare lo spirito del non-sense. Il cinema demenziale è stato per anni snobbato dai più. Ma se le trame sono ancora così moderne, lo si deve alla capacità di questo cinema di restare vivo anche a distanza di anni. Come quando sull'aereo più pazzo i passeggeri si rendono conto che si sta precipitando e i segnali luminosi prima chiedono «Don't panic» e poi: «Ok. Panic».

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