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Quei medici moralisti che inventarono il vibratore

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Dicosa parla Hysteria? Del vibratore - strumento utilizzato per il piacere sessuale femminile e ancora oggi al primo posto nelle vendite dei gadget erotici - e della sua invenzione a Londra a fine '800 all'apice della pruderie vittoriana. La storia di questa scoperta rappresenta infatti un curioso paradosso. Tutto nasce quando un manipolo di donne borghesi vittoriane si prestano, coperte solo da una sorta di pudico baldacchino rosso, al massaggio terapeutico vaginale da parte di un professionale medico. E questo fino ad arrivare al parossismo (orgasmo). Così quando il giovane dottore Mortimer (Hugh Dancy), in cerca lavoro, va nello studio del dottor Dalrymple (Jonathan Price) che cura appunto le donne considerate isteriche (un termine allora allargato anche alle forme di depressione e altro) con il suo professionale massaggio manuale sotto le gonne, non troverà nessuna difficoltà a trovare impiego. Anzi è il benvenuto vista la mole di lavoro che si agita nello studio. Insomma questo oggetto dall'uso... inequiovocabile nasce in realtà come una sorta di apparecchio per «applicazioni terapeutiche» e non puù sfuggire la comicità che tutto questo accada nell'epoca della regina Vittoria. L'allievo Mortimer si dimostrerà più che un ottimo investimento, riuscirà infatti ad affinare il metodo terapeutico grazie al suo lungimirante amico inventore Edmund (Ruphert Everett) che gli rivela il progetto del suo nuovo spolverino elettrico perfetto per tramutarsi in un vibratore professionale. Nel frattempo Mortimer si legherà alla figlia barricadera e proto-femminista di Dalrymple, Charlotte, (Maggie Gyllenhaal) fiera sostenitrice delle donne più deboli. «Il rischio di esagerare c'erà - ha detto Tanya Wexler al Festival di Roma, dove il film è stato presentato in anteprima - E così quando abbiamo proposto questo lavoro qualcuno era un pò preoccupato. E anche se siamo andati a toccare dei tabù inglesi (Hysteria si chiude con un prezioso vibratore che arriva a corte alla regina Vittoria) quelli che lo hanno visto lo hanno apprezzato molto».

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