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Ma il celebre «Uomo Vitruviano» non è farina del suo sacco

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Loafferma l'architetto italiano Claudio Sgarbi, sulla base di un manoscritto trovato a Ferrara, in un saggio che sta per essere pubblicato da Marsilio. Lo studio parte da una copia datata fine '400 del trattato sull'architettura di Vitruvio in cui Sgarbi ha trovato il disegno dell'Uomo Vitruviano del tutto simile a quello di Leonardo, in cui viene illustrata la teoria di Vitruvio secondo cui la figura umana entra perfettamente sia in un cerchio che in un quadrato, simboli rispettivamente del divino e dell'umano: «C'erano delle coincidenze straordinarie sia formali che nelle misure - spiega Sgarbi - che non potevano essere casuali». La figura trovata dall'architetto modenese era piena di correzioni e false partenze, segno che non poteva essere stata copiata da quella di Leonardo. Dopo anni di studi finalmente Sgarbi pensa di aver trovato l'autore dell'uomo inscritto nel cerchio e nel quadrato nella figura di Giacomo Andrea da Ferrara, un architetto che sia Luca Pacioli, uno dei principali storici dell'epoca, sia lo stesso Leonardo indicano fra i migliori amici del genio toscano: «Bisogna arrendersi alla bellezza di quest'idea - spiega Sgarbi - i due hanno come minimo collaborato al disegno».

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