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Capotondi: «A casa cucino l'amatriciana al sapore di birra»

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Saràproprio lui a presentare la trasmissione, girata negli studi del Gambero Rosso Channel (Città del gusto di Roma), dove chef famosi realizzeranno il piatto preferito dal personaggio ospite. Nella prima puntata ci sarà Marcello Lippi con il fritto di mare cucinato da Igles Corelli. Poi, sarà la volta di Lino Banfi, Carlo Verdone, Christian De Sica, Martina Stella, Mara Venier e tante altre celebrità, tra le quali anche la bella Cristiana. Capotondi, qual è il suo piatto preferito? «Adoro tutto ciò che è pasta, anche perché ho trascorso troppi anni mangiando cotolette o congelati e, adesso che ho imparato a cucinare, mi tolgo finalmente gli sfizi della gola. Su tutti preferisco la pasta con le verdure e l'amatriciana, della quale ho anche ideato una personale rivisitazione: oltre al guanciale e alla pancetta metto anche del porro e sfumo tutto, invece che con il solito vino rosso, con della birra». Come spiega tanto successo al box office per la commedia italiana? «La nostra commedia racconta molto bene la situazione dell'Italia, con il cambiamento del nostro costume e del modo di pensare. In poche parole, corrisponde alla nostra personalità. Ed è un genere cinematografico ben preciso apprezzato in tutto il mondo. Già negli anni '60 e '70, la commedia ha permesso di raccontare la società italiana e le sue possibilità. Oggi è diventata anche un modo per rispondere alla crisi». Del resto, anche «La peggior settimana della mia vita» interpretata da lei con Fabio De Luigi ha registrato record d'incassi al botteghino... «Sì e non a caso, a marzo, inizieremo a girare un altro episodio sullo stesso genere: per ora s'intitola "Il peggior Natale della mia vita" e dovrebbe uscire nel prossimo periodo prenatalizio. La nostra commedia, diretta da Alessandro Genovesi, ha avuto molto successo, nonostante sia stata quasi una sperimentazione. È infatti più vicina allo stile inglese, più sofisticata e ricercata, sebbene mantenga sempre lo humour di casa nostra». Eppure, sono anni che i film italiani non riescono ad ottenere una nomination agli Oscar, come lo spiega? «Personalmente avrei portato agli Oscar una pellicola diversa, come "L'uomo che verrà", ricca di tematiche attualissime, legate alla Storia italiana e al rapporto tra uomo e natura. . Tuttavia, non sempre c'è uno stretto rapporto tra Oscar e qualità: molto spesso le statuette sono usate in certi periodi storici per mettere sotto i riflettori un determinato Paese o una situazione politica». Le piacerebbe lavorare all'estero? «È di sicuro importante, ma deve essere una conquista professionale, non un ripiego». In base a quali criteri sceglie i copioni? «Mi interessano soprattutto i ruoli, i personaggi e le storie e non faccio differenza tra cinema tv». Cosa farà in tv, oltre ad andare nel programma di Panella, «Il mio piatto favorito»? «Sta per uscire in Rai la fiction "L'Olimpiade nascosta", due puntate dirette da Alfredo Peyretti e prodotte da Luca Barbareschi. Vesto i panni di una giovane dell'Est che vive in un campo di prigionia: siamo nel 1940, in piena guerra e racconteremo la Shoah attraverso lo sport, come questo può riscattare gli uomini da quell'abisso. Nel cast ci sono anche Alessandro Roja, Andrea Bosca e Gary Lewis».

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