Esce anche in Italia «Hugo Cabret» in 3D l'omaggio di Scorsese a George Méliès
Unatto dovuto, in cui Scorsese si diverte con le nuove tecnologie, 3D in testa, proprio come avrebbe fatto quel cineasta che si giocò tutto su un'arte nascente come il cinematografo. La storia è quella di un orfano, Asa Butterfield, che sopravvive in una stazione presidiata con zelo dall'invalido di guerra Sacha Baron Cohen. Il papà è morto in un incendio, era il suo faro, colui con cui percorreva mondi diversi: di lui gli è rimasto un automa immobile. Quella piccola peste, abituata a riparare tutto - lo considera il suo destino - non trova il modo di ridar vita a quel triste artefatto che tanto significa per tutti i protagonisti del film, almeno finché non incontra un uomo triste e anziano. A cui cerca di rubare un gioco a forma di topolino e che gli toglierà l'amato bloc notes da cui il piccolo non si separa mai. I disegni inquietano il vecchio (Ben Kingsley), sembrano ricordargli qualcosa d'atroce, il bambino per recuperarlo farà amicizia con la sua figliastra (la bella Chloe Moretz).