L'annuncio del cast del prossimo Festival di Sanremo ha spaccato in due gli osservatori delle vicende festivaliere, gli addetti ai lavori e, presumibilmente, anche buona parte del pubblico.
L'assenzadi cantanti quali Al Bano, Riccardo Fogli, Toto Cutugno, Peppino Di Capri, Amedeo Minghi, Marcella Bella e compagnia ha di fatto ormai poco a che vedere con il concetto di nazional popolare, che ormai si è spostato, difficile dire se indietro o in avanti. Tali artisti, ma l'elenco sarebbe molto più lungo, vengono ormai percepiti dal pubblico come "sopravvissuti", "intramontabili", trovarobato televisivo dei tanti programmi tv che li utilizzano cinicamente, sfumando le loro canzoni, disinteressandosi alla loro nuova produzione (quando c'è) e qualche volta coprendoli di ridicolo. Al contrario, i nuovi nazional popolari, che potremmo definire "neo-con", sono gli eroi della tv dei talent, del bene, bravo, bis, avanti un altro, ubriachi di tv e digiuni di palcoscenico, suggestionati da una popolarità effimera ma in realtà senza nessun mestiere alla spalle. Tagliare i privilegi e le rendite di categoria dei cantanti di Sanremo che vantano partecipazioni a due cifre per far ripartire la crescita dei nuovi talenti è un'idea spregiudicata che alberga soltanto nella testa di autori incompetenti. Scanu, Carta e molti giovani vincitori delle ultime edizioni del Festival di Sanremo hanno in realtà seri problemi a programmare una carriera a lunga scadenza. Quest'anno il vero nazional popolare a Sanremo sarà rappresentato da Noemi e da Emma, cantanti che il pubblico (tutto il pubblico) è abituato a vedere come fenomeni televisivi consolidati, sostenuti dall'esercito Twitter. In Inghilterra, dove non esiste il Festival di Sanremo, è molto seguito il Premio Twitter, che premia il twittatore dell'anno, che riconosce l'attività di chi twitta a tempo pieno a favore dei suoi "follower". Per avere molti follower esistono varie possibilità: essere già famosi, twittare in continuazione, apparire in tv. Prevale di gran lunga l'ultima condizione. Sembrano lontani i tempi in cui il termine nazional popolare decretava la defenestrazione di Pippo Baudo, oggi i nuovi conservatori hanno poco più di vent'anni, cantano con grigia tediosità, spesso con sprezzante sicumera. "Non avere illusioni è una cosa onesta, sicura, vantaggiosa e noiosa", diceva lo scrittore Joseph Conrad. Occorrerà metterla in conto. Dario Salvatori