E la Civello rischia l'esclusione
I primi cinque nella classifica finale? In ordine sparso, potrebbero essere Bersani, Finardi, Noemi, Emma e Carone. Sarebbe una foto perfetta della genealogia del pop italiano. Con "l'anziano" Eugenio a discettare su Dio, Samuele a rappresentare l'età di mezzo, e i tre fuoriusciti dai talent a giocarsela tutta, insieme a i loro sponsor artistici (Emma di nuovo con il coetaneo Kekko dei Modà, Carone diretto dal vecchiaccio Dalla, e la rossa a presentare un pezzo scritto da quel gaglioffo di Fabrizio Moro). Gli outsider? L'intrigante Dolcenera e la "canna" Renga, la talentuosa Zilli, i maledetti del rock Marlene Kuntz. Da prima repubblica l'ammissione dei Matia (pesano, e non da oggi, nel milieu festivaliero), una piaga l'ennesimo "appoggio" paterno per Irene Fornaciari. Ci sarebbe invece da festeggiare a champagne millesimato per l'approdo fra i 14 big della raffinata cantautrice romana Chiara Civello. Ma c'è un ma. La canzone "Al posto del mondo", da lei scritta insieme a Diana Tejera, era già stata presentata a Sanremo Nuova Generazione nel 2010, nell'interpretazione di Daniele Magro. Il grintoso vocalist soul siciliano, che si era fatto apprezzare a X Factor 2, non fu poi scelto tra i giovani che approdarono all'Ariston, però il brano fu diffuso online per le votazioni, eseguito dal vivo (pare anche dalla Civello), registrato alla Siae, e ieri ascoltabile in rete prima di essere bloccato in serata. Regolamento alla mano, Chiara rischia ingenuamente la squalifica. Rischiano pure D'Alessio e Bertè, che nei giorni scorsi hanno fatto ascoltare su Facebook un'anteprima del loro "Respirare". È lunare che all'interno dell'organizzazione sanremese nessuno se ne sia accorto: amnesie e distrazioni sono pericolose. Per la credibilità di tutto il carrozzone.