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Nicola Bultrini Nei giorni in cui ritirava il Nobel per la poesia, è uscito in Italia "Il grande mistero" (Crocetti, 2011) di Tomas Tranströmer.

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Sitratta però di semplicità formale solo apparente, perché rivela la profondità misteriosa del pensiero, nel rapporto tra parola e realtà, la vita dell'individuo e la sua verità. "Sento il mormorìo della pioggia. / Io sussurro un segreto / per entrarvi dentro." Nella compressione dei significati, si semplifica la visione del tutto, condotta all'essenzialità. È una poesia vissuta nelle associazioni improbabili di elementi apparentemente lontanissimi. Quella di Tranströmer è una poesia lontana dalla narrazione e che getta bagliori di luce sul mistero che avvolge la vita dell'uomo; lampi che lacerano l'oscurità, frazionando come un prisma lo spettro cromatico della vita. "Sto sul balcone / in una gabbia di raggi di sole / come un arcobaleno".

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