Da Grace a Liz divine bio-manie
Manon sono le uniche biografie. Quella dei biopic (su carta o sullo schermo) è ormai una vera «mania». Potrebbe essere Lindsay Lohan il volto cinematografico dell'ultima «divina» del cinema mondiale, Elizabeth Taylor, morta a marzo dello scorso anno. Liz, come la chiamavano tutti, diceva che non si è mai abbastanza magre, abbastanza belle, abbastanza ricche. Con i suoi occhi profondi ha ammaliato il pubblico di tutto il mondo. Secondo il quotidiano Hollywood Reporter l'attrice newyorchese (che ultimamente sta facendo parlare di se più per i suoi guai giudiziari che per le interpretazioni davanti alla cinepresa), sarebbe in trattative con la Lifetime per interpretare la diva dagli occhi viola in un film sulla esplosiva storia d'amore tra la protagonista di «La gatta sul tetto che scotta» e Richard Burton. Titolo provvisorio: «Elizabeth & Richard: A Love Story». Non originale, ma almeno si capisce di che si tratta. A produrre la pellicola dovrebbe essere Larry Thompson, mentre Christopher Monger firmerà la sceneggiatura. Per chi non volesse attendere per conoscere i particolari della vita della Taylor è già in libreria «Furious love. Liz Taylor, Richard Burton: la storia d'amore del secolo», Il Saggiatore, collana Nuovi saggi, 497 pagine, euro 19,50, scritto dal giornalista di Vanity Fair Sam Kashner e dalla poetessa (certe emozioni le capiscono solo gli artisti) Nancy Schoenberger, che raccontano la loro storia attraverso una raccolta di lettere che Elizabeth Taylor ha tenuto segrete fino alla morte. Dopo il successo di «La vie en rose», biopic sulla vita della cantante francese Edith Piaf, con Marion Cotillard, Oscar come miglior attrice protagonista, il regista Olivier Dahan adesso sta pensando di realizzare un biopic sulla vita di Grace Kelly, da mito di Hollywood e attrice culto di Alfred Hichcock nella «Finestra sul cortile», a icona del jet-set mondiale, principessa di Monaco, testa coronata più ammirata e amata al mondo e deceduta in un incidente d'auto nel 1982. Secondo il settimanale L'Express, il film, che si dovrebbe intitolare «Grace of Monaco» (anche stavolta poca fantasia e molta chiarezza), è ambientato negli anni '60, quando la star, che si è ritirata dalle scene a 33 anni per sposare il principe Ranieri di Monaco, gli sarà al fianco per difendere l'identità del principato dagli attacchi politici del presidente francese Charles De Gaulle. E su chi presterà il volto alla bella Grace (impresa non facile), per il momento tutto è in alto mare: in passato si è parlato di un'interessante somiglianza tra la principessa e la bionda Kirsten Dunst. Ma sono pure illazioni. La bellezza e l'eleganza della principessa è documentata nel libro fotografico «Gli anni di Grace Kelly. Principessa di Monaco», edito da Skira. E fin qui si parla di progetti. Invece il film «My Week with Marilyn» è bello e pronto e presto uscirà in Italia. Il film, diretto da Simon Curtis è basato sul libro di memorie dell'allora assistente di regia Colin Clark (impersonato dal bravo Eddie Redmayne) «Il principe, la ballerina e io». Clark, che lo ha scritto negli anni '90, quarant'anni dopo l'esperienza vissuta, ricorda la sua amicizia con la Monroe durante la lavorazione, negli studi Pinewood di Londra, del film «Il principe e la ballerina», diretto e interpretato da Laurence Olivier. È il 1956, Marilyn è all'apice del successo e in luna di miele con il terzo marito, il drammaturgo Arthur Miller. La star vuole imporsi come grande attrice con un film insieme alla più alta divinità dell'Olimpo degli attori: sir Laurence Olivier. Non sarà un'esperienza facile. Olivier l'attore «perfetto», che conosceva tutto Shakespeare a memoria, che mai sarebbe arrivato con meno di cinque minuti di anticipo in scena, sul set o in qualunque altro luogo dove era atteso, è interpretato da Kenneth Branagh. Marilyn, fragile, depressa ed eternamente in ritardo è Michelle Williams. Il panorama biopic, dopo J. Edgar Hoover con DiCaprio e ancora nelle sale, propone Meryl Streep-Margaret Thatcher in «The Iron lady», al cinema dal 27 gennaio. Presto sarà girato il film su Freddie Mercury con Sacha Baron Cohen, poi Caterina Murino sarà la politica colombiana Ingrid Betancourt in «Search of Ingrid»... Una vera bio-mania.